Di seguito, le ultime novità sul pensionamento d’ufficio del Pubblico Impiego.
L’imminente riforma pensioni sarà valida anche per i lavoratori della PA?
Prepensionamenti o rinnovo del contratto lavorativo, forme di flessibilità – tra le varie proposte per una riforma dell’INPS – sono pensate anche per i lavoratori della Pubblica Amministrazione, oppure no?
Lavorare nel pubblico impiego oggi non è più come tanti anni fa, quando i privilegi erano tanti e i doveri pochi; oggi come oggi anche nel settore pubblico bisogna lavorare un pochetto durante la giornata – ancora niente a che fare con il privato – ma ci sono settori in cui si ‘sgobba’ veramente, mentre alcuni sono rimasti tali e quali a 20 – 30 anni fa.
C’è stato comunque un notevole ridimensionamento di risorse che hanno portato per forza di cose a ‘stringere la cinghia’, una cosa che praticamente non esisteva prima.
Quando scatta il pensionamento d’ufficio nel pubblico impiego
Quando i lavoratori del pubblico impiego possono andare in pensione d’ufficio:
65 anni di età, è il nuovo limite massimo prima imposto dai regolamenti del 2004 e del 2005, prima di andare in pensione d’ufficio.
Questo accompagnato da 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne e un anno in più per gli uomini fino al prossimo anno, poi tutti uguale a 42 anni e 10 mesi.
Non si potrà più lavorare fin quando uno vuole, ma a 65 anni si dovrà andare in pensione d’ufficio, a meno che non si abbiano pochi anni di contributi, in quel caso c’è la possibilità di rimanere a lavorare fino al raggiungimento dell’età minima contributiva.
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