Calcolo Pensione: il sistema contributivo , novità dal Governo

Importanti novità per il calcolo della pensione con il sistema contributivo, ma anche notizie sui prepensionamenti che arrivano da Bruxelles.

Come tutti sapete, in questi ultimi mesi sono spuntate ipotesi di riforma pensione come i funghi.
In un sistema pensionistico che é in grave difficoltà per cifre che arrivano a toccare i 300 miliardi di pensioni erogate all’anno, cade il peso della disoccupazione e del lavoro saltuario.
In particolare, é arrivato dalla BCE il parere sulle varie possibilità di riforma pensioni paventate finora nel Nostro paese.

Calcolo Pensione: il sistema contributivo rivisto novità dal governo

La BCE é contraria a prepensionamenti con penalizzazioni ma possibilista su prepensionamenti con calcolo della pensione contributivo:

In una nota ufficiale, la BCE si è detta contraria ad una nuova riforma della legge Fornero, in quanto non avremo soldi a sufficenza per riuscire a mandare in pensione lavoratori anticipatamente.
Che non ci fossero i soldi in realtà, molti già lo sospettavano ( noi per primi, conoscendo i politici italiani), purtroppo é la dura realtà dei fatti, un vecchio proverbio dice che “non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca“, avere meno lavoratori che contribuiscono con i loro stipendi a pagare le pensioni, non può certo contribuire ad avere più soldi per pagare pensioni in modo anticipato.
Una nuova legge sulla pensione anticipata però, potrebbe essere possibile se il calcolo della pensione fosse contributivo. Bisognerebbe mettersi a tavolino e fare i singoli calcoli, certo è che dopo 30 anni di pensione, si prenderebbe comunque una miseria, poche centinaia di euro i quali permetterebbero solo un livello minimo di sussistenza. Ma purtroppo é questa la realtà che ci circonda, ormai se un lavoratore non si fa una pensione integrativa per quando è vecchio, dovrà trascorrere gli ultimi anni della proprio vita da povero.

Il sistema contributivo per tutti

Depositato emendamento contro il sistema di calcolo della pensione:

Un paio di giorni fa, è stato depositato un emendamento firmato da PD, M5S, gruppo Misto e gruppo ex 5Stelle, contro il nuovo decreto del Governo che modifica in negativo la rivalutazione dei contributi.
In pratica, ogni lavoratore che ha versato 200 mila euro, é come se ne avesse versati 1.000 di meno.
Renzi giurava che questo decreto non avrebbe fatto spendere un euro in più a nessun lavoratore. In effetti sono solo le casse dello Statoa guadagnarci, non tantissimo: 12 milioni di euro.
Il tutto parte dalla riforma delle pensioni del 1995, fatta dal Governo Dini, il quale dava lo stop alle pensioni calcolate con il retributivo e faceva passare il calcolo (in modo lento ma costante nel tempo) al sistema contributivo.
Ovviamente il sistema contributivo, comprende una capitalizzazione del montante contributivo in base all’inflazione, questo meccanismo prevede che il “tasso annuo di capitalizzazione è dato dalla variazione media quinquennale del prodotto interno lordo (Pil) nominale, appositamente calcolata dall’Istat, con riferimento al quinquennio precedente l’anno da rivalutare”. Il tasso di capitalizzazione, che nel 1997 era del 5,6%, si è progressivamente ridotto a causa della bassa crescita dell’economia italiana e della bassa inflazione.
Il Decreto Legge 21 Maggio 2015 n. 65, (quello fatto specificatamente per aderire ai suggerimenti della Consulta sulla restituzione del mancato aumento delle pensioni ( il cosiddetto Bonus Poletti) dispone che il coefficente rivalutativo non può essere inferiore ad 1 ( visto che ultimamente il Nostro PIl era andato addirittura in negativo) .
In realtà però, ci sono coefficenti di rivalutazione positivi e negativi per gli anni 2014 e 2015, e alla fine dei conti c’è la possibilità che un lavoratore ci vada a perdere dei soldi, anche cifre importanti, per questo è stato depositato questo emendamento.

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