Costo delle pensioni spesa pensionistica in Italia in un anno

Quant’è la spesa pensionistica nel Nostro paese? Quanti soldi in un anno si spendono per le pensioni in Italia? Sapere il costo delle pensioni in Italia lascia sempre sgomenti, ogni anno di più, proprio perchè ogni anno aumenta la spesa pensionistica.
Nel dibattito politico tutti parlano di pensioni, ma mai nessuno cita i dati di entrate ed uscite dell’INPS, di quanti soldi si spendono per gli assegni pensionistici in Italia, che sono quasi 20 milioni, molte persone infatti non pensano che quando si parla di pensioni, non si intendono solo persone che hanno versato i contributi, ma anche quelle che prendono assegni sociali, pensioni minime e assegni di invalidità, forse è per questo che non si parla mai del  e  dice mai quant’é il costo delle pensioni per il bilancio dello Stato, in quanto è un argomento troppo impopolare?

Aggiornamento 15 Novembre 2017: oggi invece sappiamo per certo, da una conferenza tenuta proprio dall’INPS che l’ente previdenziale italiano ha speso nel 2016 307 miliardi per pensioni di vario genere con una entrata di contributi pari a 215 miliardi, stiamo parlando di un disavanzo di 92 miliardi di euro, quasi 100 miliardi di euro, una cifra impressionante.

Costo delle pensioni in Italia rapportato ad altre grandi spese:

Per capire la vastità di questa cifra, si consideri che i danni stimati dei 2 terremoti in centro Italia del 2016 sono di circa 23 miliardi.
I soldi stimati per poter riuscire a gestire i flussi di migranti clandestini in Italia e ( i richiedenti asilo)  sono stati previsti di 4,4 miliardi di euro di costo per il 2017 ( dati del Governo).

Tutti sanno che la spesa pensionistica, é una voce di bilancio molto importante in Italia, ma di quanto stiamo parlando?
Secondo gli ultim recenti dati (2011), la spesa pensionistica in Italia si assesta sul 17% del PIL.

Costo delle pensioni in Italia in un anno
Spesa pensionistica in base al PIL (dati: ISTAT)

Se sappiamo che il PIL dell’Italia nel 2013 di 2.193 miliardi di euro, possiamo dire che in Italia si spendono  circa 260 miliardi di euro di pensioni ogni anno.

La cifra sembra inimmaginabile, si pensi solo che tutta l’IMU sulla prima casa, fu di circa 1 miliardo di euro nel 2013.
Se è vero che i diritti acquisiti ormai non si possono togliere, è pur vero che ci sono tante persone, andate in pensione con il vecchio sistema di conteggio della pensione, che prendono cifre estramamente più alte di chi oggi sta andando pensione, sistema di conteggio che sta sempre più prendendo in considerazione i contributi versati, rispetto a quello precedente che prendeva più in considerazione l’ultimo periodo della retribuzione del lavoratore.

Ad oggi, ci sono vere e proprio pensioni d’oro, come il caso di un dirigente TIM andato in pensione 10 anni fa con il retributivo, che prende 91 mila euro lorde al mese, quando dovrebbe prendere ‘solo’ 37 mila euro lorde al mese se il calcolo della sua pensione fosse stato fatto con il contributivo.

Purtoppo, non c’è una volontà politica di cambiare questo stato di cose, ci provò il Governo Monti a dare meno soldi a quelle persone che hanno una pensione più alta, ma finché non si cambiano le leggi di base in materia pensionistica, succederà come poche settimane fa, quando la Consulta bocciò la legge del 2011 fatta da Monti e ora l’INPS é costretta a ridare indietro i soldi non dati (qui).

Spesa pensioni: media OCSE 7%, Italia 17%

Questi sono gli scarni dati con i quali dovremmo fare i conti.
In Italia – su base PIL – si spende mediamento oltre il doppio in pensioni rispetto gli altri stati dell’OCSE, questo è dovuto solo in minima parte al fatto che in Italia la vita media è più alta; c’é evedentemente qualcosa che non va nei Nostri conti, che sono troppo diversi rispetto a quelli di altri stati. La Germania? Spende il 11,7% del proprio PIL in pensioni.

spesa pensionistica in italia rispetto al pil
Spesa pensionistica rispetto al PIL (dati OCSE 2009) spesa che in questi ultimi anni é aumentata nel Nostro paese.

Fondatore di Economia Italia e pubblicista finanziario, ha frequentato la Facoltà di Economia e Commercio presso l'Università di Perugia

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