Pensione di vecchiaia: requisiti 2021 uomini donne e calcolo

Quando posso andare in pensione di vecchiaia dal 2019? Quanti anni devo avere, quanti contributi versati, quali requisiti per uomini e donne, come fare il calcolo per lavoratori del pubblico impiego o per i lavoratori autonomi per la pensione di vecchiaia dal 2019?
L’INPS prevede di fare la domanda per la pensione di anzianità al raggiungimento dell’età pensionabile, dopo che si sono raggiunti determinati requisiti che cambiano dal 2017 al 2018, per l’aumentare dell’età pensionabile, che è legata alla speranza di vita media in Italia.
Di seguito quindi, vedremo come fare la domanda per avere la pensione di vecchiaia, di quanto è l’anzianità contributiva minima per poterla fare.

Prima di dare false speranze però diciamo subito che ogni anno che passa andare in pensione di vecchiaia sarà sempre più difficile; l’aumento del numero di pensionati per via dell’aumento della speranza di vita, la diminuzione del numero di lavoratori, sposta sempre quella corta coperta delle pensioni e la sposta verso un’età pensionabile sempre più alta. I soldi versati dai lavoratori sono sempre più o meno quelli ( anzi, con il passare del tempo sono sempre meno) e il numero dei pensionati è sempre più alto, quindi per sopperire a questo deficit di soldi, visto che gli accordi tra Italia e UE sono che l’INPS non può più avere ulteriori aiuti, è quello di aumentare l’età pensionabile, facendo arrivare il diritto ad avere una pensione di vecchiaia in età fin troppo avanzata tra qualche anno, come di seguito vedrete.

Pensione di vecchiaia: requisiti 2019 uomini donne calcolo autonomi e pubblico impiego

Quando posso andare in pensione di vecchiaia?

Bisogna vedere se la tua pensione di anzianità deve essere calcolata con il sistema contributivo o il sistema misto ( contributivo + retributivo).
La distinzione si fa rispetto all’inizio del versamento dei contributi.
Se hai iniziato a lavorare e versare contributi DOPO il 1996, rientri nel sistema contributivo, altrimenti rientri nel sistema misto ( contributivo + retributivo).

PENSIONE DI VECCHIAIA CON SISTEMA MISTO REQUISITI UOMINI E DONNE

Il sistema misto /contributivo retributivo, ha 2 requisiti, cioè un periodo di contributi versati minimo pari a 20 anni di contributi versati, ed un’età minima per andare in pensione che è:
Dal 2016 al 2018:

  • 66 anni e 7 mesi se sei un lavoratore/trice del settore pubblico
  • 66 anni ed 1 mese se sei una lavoratrice donna della gestione separata
  • 66 anni e 7 mesi se sei un lavoratore uomo del settore privato
  • 65 anni e 7 mesi se sei una lavoratrice donna del settore privato

Tutte queste differenze tra uomini, donne, impiegati pubblici e privati andranno a decadere 8 finalmente) nel 2018, quando i requisiti per chi andrà in pensione con il sistema misto saranno i seguenti ( aumenterà solo l’età pensionabile con il tempo, dato che rispecchia l’aumento dell’aspettativa di vita.

2018 in pensione a 66 anni e 7 mesi
fino al 2020 in pensione a 67 anni
fino al 2022 in pensione a 67 anni e 3 mesi
fino al 2024 in pensione a 67 anni e 5 mesi
fino al 2026 in pensione a 67 anni e 9 mesi
fino al 2028 in pensione a 68 anni
fino al 2030 in pensione a 68 anni e 2 mesi
fino al 2032 in pensione a 68 anni d 5 mesi
fino al 2034 in pensione a 68 anni e 8 mesi
fino al 2036 in pensione a 68 anni e 10 mesi
fino al 2038 in pensione a 69 anni
fino al 2040 in pensione a 69 anni e 2 mesi
fino al 2042 in pensione a 69 anni e 4 mesi
fino al 2042 in pensione a 69 anni e 6 mesi
fino al 2044 in pensione a 69 anni e 8 mesi
fino al 2046 in pensione a 69 anni e 10 mesi
fino al 2048 in pensione a 70 anni
fino al 2050 in pensione a 70 anni *

* tutti questi dati sono soggetti a cambiamento, in quanto sono legati all’aspettativa di vita media, un dato elaborato dall’ISTAT che è in tendenza di rialzo, quindi più si alza l’aspettativa di vita, più si alza l’età pensionabile, se si dovesse fermare l’aspettativa di vita ad esempio nel 2020, nel futuro si andrà in pensione negli anni successivi sempre a 67 anni, cosa però poco probabile.

REQUISITI PER ANDARE IN PENSIONE DI VECCHIAIA UOMINI E DONNE CON SISTEMA CONTRIBUTIVO:

Come dicevamo sopra, le persone che hanno iniziato a lavorare e versare contributi DOPO il 1° Gennaio 1996, il calcolo della loro pensione sarà tutto basato sul sistema contributivo.
Ci sono diverse possibilità per andare in pensione di vecchiaia con il contributivo:
1 – Se la pensione è del 1,5 volte superiore a quella minima, cioè all’assegno sociale, i requisiti valgono gli stessi del sistema misto ( 20 anni di contributi + l’età anagrafica, che per calcolarla dovete leggere qui di seguito)
2 – se invece non ci sono i requisiti, al 70 anni e 7 mesi di età spetta la pensione di vecchiaia, ma solo in caso di aver versato contributi per almeno 5 anni ( quella figurativa è esclusa dal calcolo)
Anni di età minima per andare in pensione vecchiaia che è:
Dal 2016 al 2018:

  • 66 anni e 7 mesi se sei un lavoratore/trice del settore pubblico
  • 66 anni ed 1 mese se sei una lavoratrice donna della gestione separata
  • 66 anni e 7 mesi se sei un lavoratore uomo del settore privato
  • 65 anni e 7 mesi se sei una lavoratrice donna del settore privato

I requisiti per avere la pensione di vecchiaia saranno:

Avere 20 anni di contributi versati, (oppure*)

2018 in pensione a 66 anni e 7 mesi
fino al 2020 in pensione a 67 anni
fino al 2022 in pensione a 67 anni e 3 mesi
fino al 2024 in pensione a 67 anni e 5 mesi
fino al 2026 in pensione a 67 anni e 9 mesi
fino al 2028 in pensione a 68 anni
fino al 2030 in pensione a 68 anni e 2 mesi
fino al 2032 in pensione a 68 anni d 5 mesi
fino al 2034 in pensione a 68 anni e 8 mesi
fino al 2036 in pensione a 68 anni e 10 mesi
fino al 2038 in pensione a 69 anni
fino al 2040 in pensione a 69 anni e 2 mesi
fino al 2042 in pensione a 69 anni e 4 mesi
fino al 2042 in pensione a 69 anni e 6 mesi
fino al 2044 in pensione a 69 anni e 8 mesi
fino al 2046 in pensione a 69 anni e 10 mesi
fino al 2048 in pensione a 70 anni
fino al 2050 in pensione a 70 anni *

Come fare la domanda di pensione di vecchiaia:

  1. Recarsi presso un CAF , è la soluzione che Noi consigliamo sempre, si tratta di spendere qualche decina di euro, ma si ha la comodità di avere persone che ci aiuteranno a compilare la domanda, persone in carne ed ossa a cui potremo fare delle domande che ci sorgeranno spontanee, d’altronde in pensione ci si va solo una volta nella vita ed è bene prendersi i giusti spati e tempi per poter far le cose con tranquillità e sicurezza.
  2. Telefonicamente , direttamente all’INPS al numero verde 803164, dove potrete parlare con un’operatore che vi aiuterà nella compilazione della domanda pensionistica.
  3. Facendo la domanda tramite WEB, con il nuovo PIN che arriverà o è già arrivato come vi si dice nella busta arancione.
  4. Altri approfondimenti QUI
 Pensione Anticipata  Pensione Reversibilità  Riforma Pensione di  anzianità
 Assegno Sociale 14a mensilità Tredicesima

Fondatore di Economia Italia e pubblicista finanziario, ha frequentato la Facoltà di Economia e Commercio presso l'Università di Perugia

2 commenti

  1. L A D R I INFAMI MANTENUTI , POLITICI, SINDACALISTI DISONESTI, MANTENUTI VARI CHE AVETE R U B A T O , CON LA RAPINA FORNERO/MONTI ,E SIETE TUTTI SPORCACCIONI DELLE ISTITUZIONI O VICINI CHE VANNO IN PENSIONE DOPO 35 ANNI ! COL PIFFERO CHE CE ANDATE COME NOIANTRI STRONZI , VERO? DITELO CHI VA IN PENSIONE ANCORA CON I 35 ANNI – MANTENUTI DI STATO E ROBA VARIA – E PRETENDETE DI MANDARE LA PLEBE A 70 ANNI ? G O L P E e pulizia socio-politica . Epurazione del marcio che infesta ROMA da 3000 anni, e che ha riempito di metastasi tutta ITALIA . Se davvero non volete dare LA PENSIONE RESTITUITE IL TOTALE VERSATO DI CONTRIBUTI E INTERESSI DOPO 30 o 40 ANNI , se non volete che vi sequestrino i beni, i vostri soldi, la vostra casa, a VOI POLITICI COMPLICI DELLA RAPINA DI STATO FORNERO/MONTI… NEL FRATTEMPO CACCIA APERTA AL POLITICO ROMANO , CON BOTTE, CALCI, SCHIAFFONI SULLA PUBBLICA VIA . giusto come cura palliativa…

  2. sono stata vessata dai colleghi e dal capoufficio il quale si è permesso anche di darmi a schiaffi dietro la schiena ,l’ho denunciato ,da premettere che era stato avvertito più volte . i miei colleghi si sono messi d’accordo facendo lo scambio cioè il miglioramento della carriera in cambio della testimonianza falsa. La causa si è conclusa con compensazione di spese sono caduta in ufficio vicino alla scrivania che mi avevano data dopo i tanti trasferimenti nell’inferno in cui vivevo era inevitabile quella caduta , la collega dell’ufficio personale nn inviava i certificati all’inail ,mi accorsi quando chiesi informazioni all’ Inail ,per ironia della sorte detto ente mi inviò una multa di 1.292,00 euro credendosi fossi la titolare di una ditta…quando poi mi liquidò l’infortunio nn mi calcolò tutti i quarat’uno giorni di malattia feci citazione al comune mio datore di lavoro e una collega che era stata presente alla caduta (un volo di diversi metri) la collega n qualità di testimone del comune disse potevo anche stare più attenta il giudice che ha rimandato le udienze diverse volte .Le due persone(ESTRANEE ALL ‘AMBIENTE) che in quel momento mi videro a terra cercarono di alzarmi ma dovettero chiamare l’ambulanza dato il forte dolore, in seguito mi furono diagnosticate anche tre costole incrinate .Al primo giudice ne subentrò un’altro giusto per la sentenza nel frattempo il mio avvocato aveva rinunciato al mandato, dopo otto anni tra rinvii delle udienze si è andati in sentenza cn le spese tutte a mio carico .I sindacalisti ?UNA LABILE difesa perchè nn ero più una loro iscritta cgl.cisl uil. Testuali parole che mi sono state ribadite a settembre c.a quando al patronato ho chiesto aiuto al patronato per alcuni anni di servizio che il datore di lavoro nn mi aveva versato .AL PRIMO NOVEMBRE ANDR0′ IN PENSIONE E NN SO ANCORA CN QUARANT’ANNI DI LAVORO QUANTI ANNI DI CONTRIBUTI MI HANNO VERSATO ,E QUANTO AVRO’ DI PENSIONE . RINGRAZIO IL SIGNORE .NON AUGURO A NESSUNO QUELLO CHE MI E’ CAPITATO SPERO CHE CAMBIERA’ QUALCOSA.

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