Vivere alle Canarie per Lavoro, Conviene Trasferirsi o No?

Sempre più italiani vorrebbero trasferirsi a vivere e lavorare alle Isole Canarie, Noi tempo fa parlammo di come trasferirsi alle Canarie da Pensionati, che è tutta un’altra cosa di trasferirsi alle Canarie per lavoro.

Attratti da notizie entusiastiche di chi va alle Canarie in pensione, dal basso costo della vita, dall’ottimo clima, dalla buona accoglienza delle persone, ma sopratutto da una vera e propria leggenda che si sta costruendo intorno alle Isole Canarie, una leggenda però che poi si scontra – come tutte le leggende – con la dura realtà.

Il mito delle Canarie, di isole in mezzo all’Oceano Atlantico , in cui non è mai nè troppo freddo nè troppo caldo, con spiagge bianche e mare azzurro, dove tu arrivi, apri una pizzeria , lavori per 2 ore al giorno e guadagni abbastanza per comprarti una barca per pescare, una casa, fare festa tutte le sere è – appunto – solo una leggenda, raccontata da persone che lì ci sono state, forse dai primi italiani arrivati , ma che oggi come oggi – nel 2016 – non ha riscontri nella realtà di tutti i giorni.

Vivere alle Canarie per lavoro, conviene trasferirsi o no?

Requisiti per andare a vivere alle Canarie per lavorare:

Conoscere l’inglese, la lingua spagnola, il tedesco oltre l’italiano. Non importa sapere tutte queste 3 lingue straniere oltre la Nostra, ma almeno una di queste bisogna parlarla bene, se si vogliono avere delle vere opportunità di lavoro.

Se si parte per andare a fare il dipendente, i requisiti sono quelli di conoscere un mestiere, che può essere il pizzaiolo ( anche se di questo pare che già ce ne siano tropi) oppure il cuoco, avere insomma una specializzazione che ci renda appetibili al mercato del lavoro.

Se si pare per fare l’imprenditore allora è tutta un’altra storia, che vedremo di seguito, ma che anche questa non è semplice, anzi.

Una cosa che accomuna sia imprenditori che dipendenti è che un requisito fondamentale per andare a lavorare alle Canarie è quello di averci trascorso uno o più  periodi di ferie più lunghi possibile, per capire il clima che c’è tra le persone, avere informazioni sui posti che potrebbero interessarci, stabilire i primi contatti.

Andare a lavorare alle Canarie conviene o no?

Andare a lavorare alle Canarie è una scelta che attrae molte persone, spinti dal clima mite, dalla qualità della vita percepita e dal fascino di vivere in un luogo che ricorda le vacanze. Tuttavia, valutare se “conviene” è una questione complessa, che dipende molto dalle tue aspettative, dalla tua professione e dalla tua capacità di adattamento a un contesto lavorativo e sociale diverso.


Il Fascino e le Opportunità

Indubbiamente, il richiamo delle Canarie è forte. Immagina di finire la giornata lavorativa e poter godere del sole quasi tutto l’anno, con temperature che raramente scendono sotto i 20 gradi. Questo clima invidiabile si traduce in un notevole risparmio sulle bollette di riscaldamento e in uno stile di vita più orientato all’aria aperta. Il costo della vita, in generale, è inferiore rispetto a molte città italiane e del resto d’Europa, soprattutto grazie all’IVA (IGIC) più bassa. Questo significa che i generi alimentari, i trasporti pubblici e alcuni servizi possono essere più economici.

Le opportunità lavorative si concentrano principalmente nel settore del turismo, che è il motore economico delle isole. Hotel, ristoranti, agenzie di viaggio, attività ricreative e servizi connessi sono sempre alla ricerca di personale. Se hai esperienza in questo campo, le possibilità aumentano. Negli ultimi anni, grazie anche al visto per nomadi digitali, le Canarie stanno diventando un hub per professionisti che lavorano da remoto, offrendo spazi di coworking e una comunità internazionale in crescita. Questo può essere un grande vantaggio per chi ha una professione che permette la flessibilità geografica, beneficiando anche di un regime fiscale agevolato in alcuni casi.


Le Sfide e le Considerazioni Cruciali

Nonostante i vantaggi, ci sono aspetti da considerare attentamente. Il mercato del lavoro, sebbene dinamico nel turismo, può essere competitivo, soprattutto per posizioni che non richiedono competenze altamente specialistiche. I salari medi alle Canarie sono generalmente inferiori rispetto alla media spagnola e italiana. Questo significa che, pur godendo di un costo della vita più basso, il tuo potere d’acquisto potrebbe non essere così elevato come ti aspetteresti, specialmente se miri a una posizione ben retribuita in settori al di fuori del turismo o del digitale.

Inoltre, il costo degli affitti è in costante aumento, soprattutto nelle zone più turistiche e nelle capitali come Las Palmas de Gran Canaria o Santa Cruz de Tenerife. Trovare una sistemazione a prezzi ragionevoli può diventare una sfida, e questa voce di spesa potrebbe annullare parte del risparmio sul costo della vita generale.

La lingua è un altro fattore cruciale. Sebbene in molte zone turistiche l’inglese sia diffuso, per integrarti pienamente nel tessuto sociale e lavorativo, e per accedere a un ventaglio più ampio di opportunità, la conoscenza dello spagnolo è fondamentale. Senza di essa, potresti ritrovarti limitato a ruoli che non richiedono interazione diretta con la clientela locale o con i colleghi spagnoli.

Infine, l’integrazione in una nuova cultura e la lontananza dalla famiglia e dagli amici possono essere una sfida. Sebbene le Canarie siano accoglienti, vivere in un paese straniero richiede un certo spirito di adattamento e la volontà di costruire nuove relazioni.


Conviene o No?

In sintesi, lavorare alle Canarie può convenire se:

  • Hai esperienza nel settore turistico o hai una professione che ti permette di lavorare da remoto.
  • Sei disposto ad accettare salari potenzialmente più bassi in cambio di una migliore qualità della vita, un clima eccezionale e un ritmo meno frenetico.
  • Parli spagnolo o sei disposto a impararlo rapidamente.
  • Sei consapevole delle sfide legate al costo degli affitti e alla competizione lavorativa.

Non conviene, invece, se cerchi un rapido arricchimento economico, se hai aspettative salariali molto alte in settori non turistici o se non sei disposto a investire nell’apprendimento della lingua e nell’integrazione culturale.

La chiave è una pianificazione attenta e realistica. Fai una ricerca approfondita sulle opportunità specifiche per il tuo settore, valuta i costi reali della vita nella zona che ti interessa e, se possibile, fai un viaggio di ricognizione per capire meglio l’ambiente e la realtà locale. Solo così potrai prendere una decisione informata e serena.

Trovare lavoro alle Canarie

Gli italiani alle Canarie, a volte troppo furbetti: ci segnalano infatti che molti italiani sono proprio scappati dall’Italia per via di debiti con Equitalia o perchè avevano dei creditori alle calcagna, quindi bisogna stare attenti a chi ci avvicina e ci offre di facili guadagni, dietro vi si potrebbe celare una truffa.
Sembra che ultimamente la truffe agli italiani appena scesi dall’aereo consistano nella falsa vendita di immobili, che magari hanno già un proprietario che non sa nulla che qualcuno vende casa al suo posto.

Il caso di Corralejo:

Questa cittadina balneare è stata uno dei primi punti di ritrovo per italiani, ora è vissuta per metà da italiani, ci sono decine di alberghi, pensioncine, bar, pizzerie, birrerie e chi più ne ha più ne metta. Essendo una cittadina in pratica italiana, le persone tendono a scendere dall’aereo e rimanere a Corralejo, proprio perchè il posto è bello e si ritrovano circondati da italiani.
Se questo posto va benissimo per pensionati, non va bene per chi cerca un lavoro o vuole aprire un’impresa magari di ‘stile italiano’, proprio perchè ci sono tanti italiani che offrono più o meno tutti gli stessi servizi.

Conviene trasferirsi a lavorare alla Canarie , oppure no?

Questo non è uno dei migliori periodi, a meno che non si abbia un piano imprenditoriale serio, cioè fattibile e studiato nei particolari, nel senso che già sappiamo chi saranno i Nostri clienti e che sarà sostenibile almeno nel breve periodo, e che in un futuro potrebbe diventare sufficiente, non è una mèta che consigliamo.

Prima di decidere dall’Italia se trasferirsi o meno però, vi ripetiamo che il migliore modo per rendersi conto se le Isole Canarie possono essere parte del Nostro destino, conviene andare a fare una lunga vacanza in queste isole baciate dalla natura, non una vacanza tutta mare e sole, ma una vacanza che avrà come obiettivo il ‘tastare il terreno’ per eventuali lavori nelle isole atlantiche spagnole.

Se stai pensando di trasferirti alle Canarie nel 2025, è importante sapere che il mercato immobiliare è in continua evoluzione, con un aumento sia dei prezzi di vendita che degli affitti, specialmente nelle zone turistiche. Le Canarie, in generale, offrono un costo della vita più basso rispetto alla Spagna continentale e ad altri paesi europei, grazie anche a un’IVA (IGIC) più bassa (7% contro il 21% della Spagna continentale).

Ecco una panoramica dei luoghi più cari e meno cari, con una stima dei costi degli appartamenti per affitto e vendita nel 2025:

Il posto più caro

Il posto più caro, soprattutto per gli appartamenti, tende ad essere Playa de las Américas e Piedra Hincada (Tenerife), e località come Las Palmas de Gran Canaria e Santa Cruz de Tenerife (le capitali delle due province principali) per quanto riguarda il costo al metro quadro. Le zone centrali e turistiche di queste città e isole sono le più costose.

Il posto meno caro

Per quanto riguarda i luoghi meno cari, si trovano prezzi più accessibili nell’entroterra delle isole, in località meno turistiche. Un esempio è Teror a Gran Canaria, che si distingue per avere i prezzi immobiliari più bassi nelle Canarie. Altre località più economiche includono Gáldar, Santa Brígida e Tegueste.

Tabella dei costi stimati (2025)

È importante notare che i prezzi possono variare significativamente a seconda della zona specifica, delle condizioni dell’immobile, e della sua vicinanza a servizi e attrazioni turistiche.

Categoria Luogo più caro (es. Playa de las Américas, Las Palmas, Santa Cruz) Luogo meno caro (es. Teror, Gáldar) Note
Affitto (mensile) – Bilocale / Monolocale €1.200 – €2.000+ (zone turistiche/centrali) €500 – €850 (entroterra, zone meno turistiche) Gli affitti a lungo termine sono significativamente più economici rispetto agli affitti turistici. A Las Palmas de Gran Canaria, la media è di circa €13,43/m².
Affitto (mensile) – Appartamento 3 camere €1.200 – €2.000+ (città/zone turistiche) €900 – €1.500 (entroterra) I prezzi nelle capitali come Las Palmas e Santa Cruz sono in aumento.
Vendita (€/m²) – Appartamenti €3.500 – €5.500+ (es. Puerto Canteras a Las Palmas, zone sud di Tenerife) €1.100 – €1.800 (es. Teror, Gáldar) I prezzi medi nelle Canarie sono aumentati. A marzo 2025, il prezzo medio a Las Palmas de Gran Canaria era di circa €2.408/m², mentre ad Arrecife (Lanzarote) era di €1.921/m².
Vendita (€/m²) – Case €4.000 – €6.000+ €1.000 – €2.000 I prezzi delle case sono in aumento, specialmente nelle zone più richieste.

Considerazioni aggiuntive:

  • Costo della vita generale: Il costo della vita alle Canarie è generalmente inferiore rispetto all’Italia. Si stima che una persona singola possa vivere con €1.000 – €1.500 al mese (escluse le spese di affitto elevate nelle zone più care), mentre una famiglia di quattro persone potrebbe necessitare di circa €2.800 – €3.200 (escluso l’alloggio).
  • Tasse: L’IVA (IGIC) più bassa (7%) rende i beni di consumo, i generi alimentari e i servizi più economici.
  • Servizi: Il costo dei servizi pubblici (elettricità, acqua) e del trasporto tende ad essere inferiore rispetto alle grandi città spagnole.
  • Domanda e Offerta: La domanda di affitti a lungo termine supera l’offerta, soprattutto nelle zone turistiche, il che spinge i prezzi verso l’alto.
  • Tendenze future: Le previsioni per il 2025 indicano un ulteriore aumento dei prezzi degli immobili, sia per la vendita che per l’affitto, spinto dalla forte domanda e dalla scarsità di offerta.

Per un quadro più preciso, è consigliabile consultare agenzie immobiliari locali e siti specializzati che offrono dati aggiornati sul mercato immobiliare delle Canarie.

Il costo della vita alle Canarie è un argomento che interessa molti, sia per chi vuole trasferirsi che per chi progetta una vacanza prolungata. In generale, le Canarie offrono un costo della vita inferiore rispetto all’Italia e ad altri paesi europei, principalmente grazie a un regime fiscale agevolato (IGIC, l’IVA locale, è al 7% contro il 21% della Spagna continentale e il 22% dell’Italia) e un clima mite che riduce le spese di riscaldamento.

Tuttavia, è fondamentale considerare che i prezzi sono in aumento, soprattutto per gli affitti, e che ci sono significative differenze tra le isole e le zone più turistiche e quelle più interne.

Ecco una stima del costo della vita alle Canarie aggiornata ai dati disponibili per il 2024-2025:

Spese di base mensili (stima media)

Per avere un’idea generale, si può considerare che una persona singola può vivere con un budget mensile che varia da €1.000 a €1.500, escluso l’affitto nelle zone più costose. Per una famiglia di quattro persone, il budget mensile potrebbe aggirarsi intorno a €2.800 – €3.200, sempre escluso l’alloggio.

1. Affitto

Questa è la voce di spesa più variabile e spesso la più onerosa. I prezzi degli affitti sono aumentati notevolmente negli ultimi anni.

  • Monolocale / Bilocale:
    • Zone turistiche/centrali (es. Playa de las Américas, Las Palmas, Santa Cruz): €800 – €1.500+ al mese. A Las Palmas de Gran Canaria, ad aprile 2025, il prezzo medio per l’affitto era di €13,43/m², con punte di €15,15/m² nella zona di Puerto Canteras. Un appartamento di 50 m² potrebbe costare tra €670 e €750.
    • Zone meno turistiche/entroterra (es. Teror, Gáldar): €450 – €800 al mese. Si possono trovare monolocali o piccoli appartamenti anche a partire da €420-€500 in località più remote o meno richieste.
  • Appartamento 3 camere:
    • Città/zone turistiche: €1.200 – €2.000+
    • Entroterra: €900 – €1.500

2. Utenze (stima mensile per un appartamento di medie dimensioni)

  • Elettricità: €50 – €100 (dipende molto dall’uso dell’aria condizionata/riscaldamento, che comunque è meno necessario data la mitezza del clima)
  • Acqua: €20 – €40
  • Internet: €35 – €50 per fibra ottica
  • Gas: Di solito poco utilizzato, ma se presente per cucina/acqua calda, circa €10 – €20.

Totale utenze stimato: €100 – €210 al mese

3. Spesa alimentare (stima mensile per una persona)

I prezzi dei generi alimentari alle Canarie sono generalmente inferiori rispetto all’Italia, grazie anche all’IGIC più basso. Tuttavia, anche qui si è registrato un aumento dei prezzi.

  • Spesa al supermercato: €200 – €350 al mese, a seconda delle abitudini alimentari. Prodotti locali (frutta, verdura, pesce) sono più convenienti.
    • Pane: €1 – €2
    • Latte (1 litro): €0.80 – €1.20
    • Uova (dozzina): €1.80 – €2.50
    • Pollo (1 kg): €5 – €8
    • Riso (1 kg): €1 – €1.50
    • Pomodori (1 kg): €1.50 – €2.50
    • Birra locale (0.5L): €0.70 – €1.50 al supermercato

4. Trasporti

Il costo dei trasporti pubblici è relativamente economico.

  • Biglietto singolo autobus: €1.20 – €1.50
  • Abbonamento mensile autobus: €15 – €30 (a Gran Canaria, il trasporto pubblico è stato confermato gratuito per tutto il 2025).
  • Benzina/Diesel: circa €1.30 – €1.60 al litro (leggermente inferiore rispetto all’Italia).
  • Taxi: costo base €3-€4, poi a chilometro.
  • Noleggio auto: Se si desidera esplorare l’isola, il noleggio auto è popolare.

5. Tempo libero e altre spese

  • Cena fuori (ristorante medio): €15 – €30 a persona. Un pasto in un ristorante economico può costare €8-€12.
  • Caffè (cappuccino): €1.50 – €2.50
  • Birra al bar (0.5L): €2.50 – €4
  • Cinema: €7 – €9
  • Palestra (abbonamento mensile): €30 – €50
  • Abbigliamento e scarpe: Prezzi simili o leggermente inferiori rispetto all’Italia, soprattutto nei grandi centri commerciali.
  • Sanità: Il sistema sanitario pubblico è accessibile per i residenti. L’assicurazione privata è un’opzione per chi desidera maggiore flessibilità.

Riassunto stimato delle spese mensili (per una persona, escluso affitto, che è la voce più variabile)

  • Utenze: €100 – €210
  • Alimentari: €200 – €350
  • Trasporti: €15 – €50 (se si usa il trasporto pubblico, meno se si cammina molto)
  • Tempo libero/Varie: €100 – €250

Totale mensile stimato (escluso affitto): €415 – €860

Aggiungendo l’affitto, il costo totale può variare considerevolmente. Per esempio, per un monolocale in una zona turistica (es. €900) si arriverebbe a un totale di €1.315 – €1.760 al mese per una persona.

Salari e potere d’acquisto

È importante notare che, sebbene il costo della vita sia più basso, anche gli stipendi medi alle Canarie tendono ad essere inferiori rispetto alla media nazionale spagnola e all’Italia. Questo può influire sul potere d’acquisto, soprattutto in un contesto di aumento degli affitti. Aumenti degli affitti fino al 24,7% (il più alto in Spagna) hanno portato la spesa per la casa a incidere fino al 51% sul budget mensile per abitante.

In conclusione, vivere alle Canarie è generalmente più economico che in Italia, ma è fondamentale pianificare attentamente il budget, tenendo conto dell’isola e della zona scelta, poiché i prezzi possono variare notevolmente.

Tasse

Trasferirsi alle Canarie comporta la necessità di comprendere il sistema fiscale spagnolo, che presenta delle specificità, soprattutto per quanto riguarda le Isole Canarie (grazie al Regime Economico Fiscale – REF). Le regole fiscali variano a seconda della tua situazione (pensionato, lavoratore dipendente, nomade digitale) e della tua residenza fiscale.

Definizione di Residenza Fiscale in Spagna: Se trascorri più di 183 giorni (6 mesi e 1 giorno) all’anno in Spagna, sei considerato residente fiscale e sarai tassato sul tuo reddito mondiale. Se il tuo centro di interessi economici o la tua famiglia (coniuge, figli minori) risiede in Spagna, potresti essere considerato residente fiscale anche se trascorri meno di 183 giorni. L’iscrizione all’AIRE (Anagrafe Italiani Residenti all’Estero) è un passo fondamentale per ufficializzare il trasferimento di residenza fiscale.

1. Tasse per i Pensionati Italiani alle Canarie

Per i pensionati italiani che si trasferiscono alle Canarie, la tassazione dipende dalla natura della pensione e dalla residenza fiscale.

  • Pensioni Private:

    • Se diventi residente fiscale in Spagna (e quindi alle Canarie), la tua pensione privata sarà tassata solo in Spagna, in base alla Convenzione contro le doppie imposizioni tra Italia e Spagna.
    • Le aliquote fiscali applicabili alle Canarie (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche – IRPF) sono generalmente più basse rispetto a quelle italiane.
    • Aliquote IRPF 2025 (mix tra aliquota statale e autonoma delle Canarie):
      • Fino a €12.450: ~19%
      • Da €12.450 a €20.200: ~24%
      • Da €20.200 a €35.200: ~30%
      • Da €35.200 a €60.000: ~37%
      • Oltre €60.000: ~45%
    • Vantaggi: Si parla di un potenziale aumento netto della pensione tra il 7% e il 15% rispetto all’Italia, unito a un costo della vita generalmente più basso. In alcune fasce di reddito, le tasse potrebbero essere significativamente ridotte. Per redditi annui fino a 22.000 euro, in alcuni casi, non c’è obbligo di dichiarazione.
    • Requisiti per il trasferimento della pensione privata: Essere pensionato di natura privata, risiedere effettivamente in Spagna per almeno 183 giorni l’anno, avere un conto corrente spagnolo, avere un contratto di affitto o possedere un immobile in Spagna, e essere iscritto all’AIRE.
  • Pensioni Pubbliche (INPS ex-dipendenti pubblici):

    • Le pensioni percepite da ex dipendenti pubblici (es. insegnanti, forze dell’ordine) rimangono generalmente tassate solo in Italia, anche se il pensionato risiede alle Canarie, in base alla Convenzione tra i due Paesi. Tuttavia, è sempre consigliabile verificare la propria situazione specifica.

Importante: È fondamentale rivolgersi a un commercialista o consulente fiscale specializzato in diritto internazionale per valutare la propria situazione e assicurarsi di rispettare tutte le normative.

2. Tasse da Pagare se Lavori alle Canarie (Lavoro Dipendente)

Se ti trasferisci alle Canarie per lavorare come dipendente e diventi residente fiscale in Spagna, sarai soggetto all’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche (IRPF) spagnola.

  • Aliquote IRPF (valide per il 2025 e combinate tra aliquota statale e autonoma delle Canarie):

    • Fino a €12.450: ~19%
    • Da €12.450 a €20.200: ~24%
    • Da €20.200 a €35.200: ~30%
    • Da €35.200 a €60.000: ~37%
    • Oltre €60.000: ~45%
  • Contributi Sociali (Seguridad Social): Oltre all’IRPF, dovrai pagare i contributi sociali, una parte a carico del dipendente e una parte a carico del datore di lavoro. Questi contributi finanziano la previdenza sociale (pensione, disoccupazione, malattia).

  • Regime Economico Fiscale (REF) delle Canarie: Le Canarie beneficiano di un REF speciale che include alcune agevolazioni fiscali per le imprese e, indirettamente, può influenzare l’occupazione. Ad esempio, per le aziende che si costituiscono nella Zona Speciale Canaria (ZEC), è prevista un’aliquota ridotta dell’Imposta sulle Società (IS) del 4% (anziché il 25% generale), con requisiti specifici di investimento e creazione di posti di lavoro. Questo può favorire la creazione di posti di lavoro e, in alcuni casi, salari più competitivi.

  • Legge Beckham (Regime speciale impatriati):

    • Se sei un lavoratore che si trasferisce in Spagna per lavoro e non sei stato residente fiscale in Spagna negli ultimi 10 anni, potresti avere diritto ad applicare il “Regime speciale per i lavoratori trasferiti in territorio spagnolo”, noto come “Legge Beckham”.
    • Vantaggi: Permette di essere tassati come non residenti, con un’aliquota fissa del 24% sui redditi da lavoro dipendente fino a €600.000 per i primi sei anni (l’anno di arrivo più cinque anni). I redditi superiori a €600.000 sono tassati con aliquote più alte (fino al 47%). I redditi generati all’estero (non da lavoro dipendente) e il patrimonio estero non sono tassati in Spagna.
    • Svantaggi: Non si possono usufruire di alcune detrazioni fiscali previste per i residenti e non si applicano i trattati contro la doppia imposizione (poiché si è trattati come non residenti fiscali).
    • Requisiti: Non essere stato residente fiscale in Spagna nei 10 anni precedenti, il trasferimento in Spagna deve essere dovuto a un contratto di lavoro o all’essere amministratore di una società, l’attività lavorativa deve essere svolta principalmente in Spagna (anche se è tollerata una parte svolta all’estero), e non deve provenire da una stabile organizzazione in Spagna. La richiesta deve essere presentata entro 6 mesi dall’inizio del contratto di lavoro in Spagna.

3. Tasse da Pagare se sei un Nomade Digitale alle Canarie

La Spagna ha introdotto un Visto per Nomadi Digitali, che offre un regime fiscale agevolato per chi rientra nei requisiti.

  • Visto per Nomadi Digitali: Questo visto consente a cittadini non UE/SEE di vivere e lavorare a distanza in Spagna.

    • Requisiti:
      • Non essere stati residenti fiscali in Spagna negli ultimi 5 anni.
      • Lavorare per aziende o clienti fuori dalla Spagna (massimo 20% del reddito da clienti spagnoli).
      • Dimostrare un reddito minimo mensile di almeno il 200% del salario minimo spagnolo (circa €2.650 al mese per un singolo, con importi maggiori per familiari a carico).
      • Avere un contratto di lavoro o un accordo di freelance che dimostri la possibilità di lavorare a distanza per almeno 3 mesi.
      • Avere un’assicurazione sanitaria completa.
      • Fedina penale pulita.
  • Regime Fiscale per Nomadi Digitali (applicabile attraverso la Legge Beckham):

    • Se ottieni il Visto per Nomadi Digitali e rientri nei requisiti della Legge Beckham, puoi beneficiare di un’aliquota fiscale ridotta del 24% sui guadagni fino a €600.000 per i primi 4 anni (il visto è inizialmente per 1 anno, rinnovabile per 2 anni, e poi estendibile fino a un massimo di 5 anni sotto questo regime agevolato).
    • Questa aliquota è fissa e significativamente più bassa rispetto alle aliquote progressive dell’IRPF per i residenti.
    • Anche in questo caso, i redditi esteri non da lavoro e il patrimonio estero non sono tassati.

Considerazioni importanti per tutti i casi:

  • IGIC (Imposta Generale Indiretta Canaria): Alle Canarie non si applica l’IVA, ma l’IGIC, che ha aliquote generalmente più basse (dal 0% al 15%, con aliquota generale al 7%). Questo rende il costo di beni e servizi più economico.
  • Patrimonio: La Spagna ha un’imposta sul patrimonio (Impuesto sobre el Patrimonio) che grava sul patrimonio netto delle persone fisiche, ma prevede una soglia esente elevata (€700.000 in molte comunità autonome, anche se alcune possono avere soglie diverse).
  • Convenzione contro le doppie imposizioni: Italia e Spagna hanno una Convenzione che mira a evitare la doppia tassazione dei redditi. È fondamentale che il tuo trasferimento di residenza fiscale sia correttamente documentato per poterne beneficiare.
  • Consulenza Professionale: Data la complessità delle normative fiscali e i continui aggiornamenti, è imprescindibile avvalersi della consulenza di un esperto fiscale specializzato in diritto internazionale e spagnolo prima di intraprendere qualsiasi passo.

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