Quota 100: ormai è oltre un anno che si sente parlare di riforma pensioni e Quota 100. Ma di cosa stiamo parlando?
Cos’é questo numero legato all’età pensionistica? Ma sopratutto, in ambito di riforma pensioni, la cosiddetta Quota 100 é possibile, o si tratta solo di una bufala, solo di chiacchiere per politici e lavoratori che, durante la pausa , cercano di fare i conti e vedere quando andranno in pensione?
Ma cerchiamo di fare chiarezza su questa proposta di età pensionistica che sembra piacere a tutti e che ciclicamente torna a far parlare di sè.
Per Quota Cento si intende la somma degli anni di anzianità e di contributi versati che deve essere di un totale di 100 per poter andare in pensione.
Riforma pensioni Quota 100: cos’è
Quota 100 è una formula che significa andare in pensione con 100 anni tra età del lavoratore ed anni di contribuzione.
PER ESEMPIO. Quota 100 = 60 anni di età + 40 anni di contributi.
Ora il calcolo consiste nel capire qual’è l’età anagrafica più probabile e conveniente per l’INPS cioè quella con cui ci rimetterebbe di meno, ma stiamo parlando comunque di almeno 8 miliardi di euro l’anno.
La riforma pensione Salvini prevede di andare in pensione con almeno 62 anni di età e 38 di contributi.
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Sopra: i danni della legge Fornero e Quota 96 .
In questo caso parla un’insegnante che sarebbe dovuta andare in pensione , ma che – dato che è un’insegnante – non lo può fare, in quanto la legge Fornero le ha praticamente rubato un anno di pensione. Per i lavoratori della scuola infatti, c’é un modo di calcolare l’anno diverso dagli altri lavoratori, infatti nella scuola l’anno inizia a settembre, per finire ad Agosto.
La ex ministro Fornero non lo sapeva ( e nemmeno i suoi collaboratori)…
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Pensioni Quota 100, una bella idea
Una riforma delle pensioni, che potrebbe sostituire quella della legge Fornero, certo, che però a Noi sembra uno slogan, uno slogan per lavoratori che ormai sono stanchi di lavorare ed agognano di avere la loro pensione.
La realtà però, é che il Governo Renzi non sembra assolutamente intenzionato a fare una ulteriore riforma delle pensioni.
Questa è stata fatta di recente, ha scontentato tutti, però c’è da dire che da molte parti arrivano appelli perché si faccia qualcosa per le pensioni: dai sindacati, alle associazioni, ai partiti di opposizione, ad alcune correnti interne del PD.
Quota 100: lavorare fino a 67 anni di età sembra assurdo.
Ormai l’età media si é alzata così tanto che bisogna importare immigrati per farli lavorare e fare in modo che paghino la pensione a chi ne ha diritto.
Sì, perché i contributi che avete versato finora non esistono più, se li sono fumati tutti. I Nostri soldi che in anni di lavoro abbiamo versato, sono stati spesi in ospedali, scuole, militari, forze di polizia, politici, regioni, province, comuni, contributi a quello e a quell’altro.
E’ lo Stato sociale, che se da una parte é una cosa buona e giusta, dall’altra ha dei cancri difficilmente estirpabili, come i super-stipendi dei politici, o peggio ancora le super-consulenze o le pensioni d’oro ad ex dirigenti della PA, cifre ormai del tutto fuori dalla Grazia di Dio.
Se é giusto avere un welfare funzionante, é giusto che un lavoratore a 1.000 euro al mese contribuisca, se pure solo di qualche euro, alle pensioni d’oro?
E’ giusto che un lavoratore di un’industria, che ha un notevole stress fisico ed emotivo vada in pensione a 67 anni? Ovviamente no.
Bisognerebbe andare oltre il concetto di pensioni Quota 100, bisognerebbe permettere a chi lavora di andare in pensione quando più gli pare, dandogli una pensione rapportata al tempo che ha lavorato , oppure bisognerebbe snellire il mercato del lavoro e delle pensioni, non facendo più versare nulla a chi lavora, se non in modo volontario.
Questo comporterebbe un taglio di costi per la PA di una buona fetta, di un 30-40%, cioé la dismissione di scuole, ospedali, strade, il trionfo del libero mercato e del liberismo, un inizio di anarchismo liberale. Un sogno, ma un sogno non molto più grande di una Quota 100, che é solo un contenitore per far pubblicità al politico di turno.
Come andremo a vedere più tardi, non possiamo fare troppo conto sulla Nostra economia, bisogna darsi da fare personalmente con le pensioni integrative, uno dei pochi metodi per smarcarsi da una età pensionabile a 67 anni.
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