– Il pagamento della pensione di luglio 2023 sarà effettuato il 1° luglio per le pensioni erogate tramite Poste Italiane e il 3 luglio per le pensioni erogate tramite enti creditizi convenzionati INPS.
– L’INPS prevede un aumento delle pensioni pari o inferiori alla prestazione minima INPS, che è dell’1,5% per i soggetti di età pari o inferiore a 75 anni e del 6,4% per i soggetti di età superiore ai 75 anni. L’aumento si applica da gennaio 2023 a dicembre 2024, compresa la 13a mensilità .
– Circa tre milioni di pensionati riceveranno un’indennità aggiuntiva detta “quattordicesima” sulla base di determinate condizioni, tra cui i requisiti reddituali.
– I pensionati che ricevono la quattordicesima saranno avvisati attraverso vari canali, tra cui cedolino pensione, email, sms, app “IO”.
– Per chi ha rimborsi in corso per la quattordicesima di anni precedenti, l’eventuale debito residuo verrà detratto dalla quattordicesima rata nel 2023.
– I pensionati che raggiungono il requisito di età entro il 31 dicembre o entrano in pensione nel corso dell’anno possono ricevere la quattordicesima rata a dicembre, nel rispetto dei limiti di reddito.
– Se i pensionati aventi diritto non percepiscono la quattordicesima ma ritengono di averne diritto, possono presentare domanda on line utilizzando le proprie credenziali o richiedere l’assistenza di un patronato.
– Le pensioni pagate semestralmente riceveranno il pagamento per la seconda metà del 2023 e la 13a rata per le pensioni che vanno da € 10,01 a € 80 al mese.
– Ai benefici imponibili si applicano le detrazioni IRPEF, comprensive di IRPEF, addizionali regionali e comunali e la liquidazione d’imposta per l’anno d’imposta 2022.
– Le prestazioni di invalidità, le pensioni sociali e alcune altre prestazioni esenti da tassazione (ad esempio, per residenti stranieri, vittime di terrorismo) non sono soggette a detrazioni fiscali.
– L’INPS, in qualità di sostituto d’imposta per i pensionati, ha effettuato operazioni di verifica fiscale per riconciliare l’importo delle ritenute d’imposta con l’effettivo tributo dovuto per l’anno d’imposta 2022. Gli eventuali crediti che ne derivano vengono corrisposti direttamente con la liquidazione della pensione e gli eventuali debiti insoluti vengono recuperati attraverso apposite procedure.
– Si applicano procedure diverse in base al reddito annuo dei pensionati e agli importi dei debiti tributari per il recupero dei debiti tributari insoluti.
– I pensionati possono accedere al dettaglio dei conteggi fiscali, comprensivi di imponibile complessivo, imposta dovuta, imposta pagata ed eventuale debito residuo, attraverso il servizio “MyINPS” oi cedolino pensione.
– Gli importi della liquidazione fiscale sono attestati nella Certificazione Unica 2023.
Cos’è il cedolino pensione INPS
Il cedolino pensione INPS è un documento fornito dall’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS) in Italia a tutti i pensionati. Questo documento contiene dettagli riguardo all’importo della pensione che viene erogata al beneficiario, incluse eventuali trattenute e detrazioni.
Il cedolino pensione può essere considerato un equivalente del foglio paga per i lavoratori dipendenti, poiché rappresenta la prova del pagamento da parte dell’INPS.
Esso contiene diverse informazioni importanti, tra cui:
- L’importo lordo della pensione: si tratta dell’importo totale della pensione prima che siano state applicate eventuali detrazioni o trattenute.
- Le detrazioni: queste possono includere le imposte, i contributi per l’assistenza sanitaria, i contributi alla previdenza complementare, ecc.
- L’importo netto della pensione: si tratta dell’importo che effettivamente riceve il pensionato, dopo che sono state sottratte tutte le detrazioni dal lordo.
- Le informazioni personali del pensionato: queste includono il nome, l’indirizzo, il numero di previdenza sociale, ecc.
I pensionati possono accedere al loro cedolino pensione online attraverso il portale web dell’INPS, che permette loro di consultare e stampare il documento quando necessario.
Cos’è la gestione separata INPS
La Gestione Separata INPS è un sistema di previdenza sociale obbligatorio in Italia per quei lavoratori che non rientrano nelle categorie tradizionali di lavoratori dipendenti o autonomi. Si tratta essenzialmente di un fondo pensionistico per coloro che forniscono servizi di lavoro senza un contratto di lavoro standard.
Questo include, ad esempio, i collaboratori coordinati e continuativi (cosiddetti co.co.co), i liberi professionisti senza cassa, gli amministratori di società, gli incaricati di vendita a domicilio, i lavoratori dello spettacolo e molti altri.
I contributi alla Gestione Separata vengono calcolati come una percentuale del reddito di un individuo e vengono poi utilizzati per fornire una serie di benefici, tra cui le pensioni di vecchiaia, le pensioni di invalidità e le prestazioni per i superstiti.
La percentuale di contribuzione è variabile e dipende dal tipo di attività svolta. Al 2021, la percentuale di contribuzione era del 25,72% per i liberi professionisti senza cassa, del 34,23% per i collaboratori e del 33% per gli amministratori di società, ma questi tassi possono variare.
Il diritto alla pensione da questa gestione si matura con almeno 20 anni di contributi versati e al raggiungimento dell’età pensionabile che varia in base a diverse variabili come il sesso, l’anno di nascita e altri fattori.
Come funziona la gestione separata INPS
La Gestione Separata INPS è un sistema di previdenza sociale obbligatorio in Italia per certe categorie di lavoratori che non rientrano nelle classifiche standard di lavoratori dipendenti o autonomi. Funziona come un fondo pensionistico al quale questi lavoratori versano contributi basati su una percentuale del loro reddito. Questi contributi poi finanziano le pensioni e altre prestazioni sociali.
Ecco un’idea generale di come funziona:
- Iscrizione: La categoria di lavoratori che rientra nella Gestione Separata deve iscriversi a questo sistema di previdenza sociale. L’iscrizione può essere fatta autonomamente oppure può essere effettuata automaticamente dall’INPS in determinate circostanze.
- Versamento dei contributi: I lavoratori versano i contributi alla Gestione Separata su base periodica. Il tasso di contribuzione è una percentuale del reddito dell’individuo e varia in base alla categoria professionale. Ad esempio, al 2021, la percentuale era del 25,72% per i liberi professionisti senza cassa e del 34,23% per i collaboratori.
- Calcolo dei benefici: I benefici, come la pensione, sono calcolati sulla base dei contributi versati durante la vita lavorativa dell’individuo. Questo sistema utilizza il metodo contributivo, il che significa che l’importo della pensione dipende dai contributi effettivamente versati.
- Erogazione delle prestazioni: Una volta raggiunta l’età pensionabile e maturato il diritto alla pensione (con almeno 20 anni di contributi versati), l’individuo può iniziare a ricevere la pensione. La Gestione Separata può anche erogare altri tipi di prestazioni, come le pensioni di invalidità o le prestazioni per i superstiti.
- Accesso alle informazioni: I contribuenti possono accedere alle informazioni sul loro stato contributivo e sui benefici attraverso il sito web dell’INPS. Questo include dettagli sui contributi versati e sulle prestazioni ricevute.
Ricorda che le norme specifiche e i tassi di contribuzione possono cambiare nel tempo, quindi è importante consultare le ultime informazioni dall’INPS o da un consulente previdenziale.
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