Pensioni aumento quattordicesima, APE prestito pensionistico, pensioni minime

Ci sono i soldi per la riforma pensioni, è questa la novità che precede l’incontro Governo-Sindacati sulle pensioni. Il Governo Renzi ha dato l’OK per l’aggiornamento del Documento Economico e Finanziario per il 2017, sul quale si baserà la legge di Bilancio 2017.  La crescita economica per il 2016 sarà dello 0,8% e nel 2017 sarà dell’1%, questo permetterà gran parte delle riforme che il Governo aveva promesso, compresa quella delle pensioni, in particolare sulle pensioni minime, l’aumento della quattordicesima mensilità, l’aumento delle pensioni minime.
Dare a chi ha di meno. E’ il principio che ispira l’azione di Governo in particolare in materia pensionistica. L’attuale Governo vuole mettere mano al sistema delle pensioni per offrire maggiore equità sociale e dare contemporaneamente mano al mondo del lavoro. Più persone in uscita dovrebbero tradursi in maggiori posti di lavoro disponibili. Almeno questo spera il Governo.

Aggiornamento Novembre: ormai sembra quasi confermato che la Legge di Bilancio 2017 avrà nero su bianco scritte le novità sulle pensioni di cui abbiamo ampiamente parlato.

Aggiornamento Ottobre: Accordo firmato tra Governo e Sindacati: 6 miliardi in 3 anni.

Finalmente c’è nero su bianco. Il Governo ha firmato un accordo con i sindacati sulle pensioni: lo Stato stanzierà 6 miliardi di euro in 3 anni per la riforma pensioni. Come già abbiamo ampiamente parlato in altri articoli nei giorni scorsi, ci sono in ballo molte proposte, alcune di queste sono praticamente certe come l’APE ( anticipo della pensione con un prestito) , l’aumento delle pensioni minime attraverso l’erogazione della quattordicesima, sarà chiuso definitivamente il capitolo esodati e saranno messe le mani sulla vicenda dei lavoratori precoci.

Pensioni minime

Il tema centrale nell’agenda del Governo sono le pensioni minime, quelle che sono più a rischio inflazione e che sono state maggiormente penalizzate dalla crisi economica. Sul tema è intervenuto direttamente il Premier Matteo Renzi. Tra le diverse misure che dovrebbero caratterizzare la Legge di Bilancio, quella che sta più a cuore al leader del Pd è l’intervento sulle quattordicesime per i pensionati a basso reddito – il cosiddetto raddoppio. Il Premier, in materia di riforma pensionistica, punta su questo aspetto.

Pensioni aumento quattordicesima, APE prestito pensionistico, pensioni minime

Novità Pensioni: Ape tema controverso

In secondo piano nell’agenda del Governo c’è anche l’APE, la cosiddetta pensione anticipata a fronte di un prestito di cui si fa garante lo Stato. Un prestito da rimborsare a piccole rate addebitate direttamente sulla pensione a partire dall’effettivo anno di maturazione della stessa. Sono temi molto controversi soprattutto in assenza di una misura chiara per i lavoratori precoci e la risoluzione della vertenza degli esodati, che rivendicano l’uso di Fondi speciali per risolvere una vertenza che coinvolge migliaia di persone.

Legge di Bilancio

Molto o meglio tutto dipenderà dalle effettive risorse a disposizione del Governo e quindi della Legge di Bilancio (già Legge Finanziaria), che dovrebbe essere varata entro il 4 dicembre, in tempo per il voto referendario sulla riforma costituzionale. Per quella data si dovrebbe avere la certezza degli interventi in materia pensionistica.
La scelta dei tempi, suggeriti dal Colle, è legata alla necessità di mettere in sicurezza i conti da un eventuale crisi di Governo successiva all’esito della consultazione referendaria.

La quattordicesima

Ad oggi la quattordicesima viene percepita entro i 750 euro netti al mese e consiste in un “bonus” mensile di 40 euro. La misura che verrà varata dovrebbe raddoppiare la somma destinata alla quattordicesima, portandola ad 80 euro mensili ovvero a 960 euro annui.
La misura è stata fortemente criticata da Tito Boeri, che aveva sottolineato come l’aumento della quattordicesima poteva riguardare pensionati che, come reddito familiare – magari il marito o la moglie percepiscono un reddito molto alto – , non si trovano in reale difficoltà economica.

I lavoratori precoci, gli esodati e le novità pensioni

I nodi da sciogliere per il Governo Renzi sono diversi in materia di riforma delle pensioni. Non a caso il Premier nei suoi ultimi interventi ha parlato solo di quattordicesima e non di altri aspetti che dovranno essere approfonditi con le parti sociali e con il Ministro Pier Carlo Padoan.
Ombre si registrano sulle penalizzazioni fino al 25% per l’uscita anticipata APE e sul nodo dei lavoratori precoci. La proposta ritenuta più fattibile dal Governo è una Quota 41 e 10 mesi per coloro che hanno iniziato a lavorare entro il 16° anno d’età. Le critiche sono molto forti in quanto la platea, abbassando il requisito d’età a 16 anni e innalzando quello contributivo a 41 e 10 mesi, si riduce drasticamente.
I comitati degli esodati fanno pressioni affinché il Fondo venga speso solo per finanziare l’ottava salvaguardia. I comitati osteggiano il dispositivo APE definendolo inaccettabile. Se non si trova una soluzione, i comitati sono pronti nuovamente ad attivarsi con una mobilitazione.

Platea dell’APE social

Nodo spinosissimo sul fronte della riforma delle pensioni è l’allargamento della plateadell’APE “social”. Si parla di coloro i quali potranno andare in pensione anticipatamente senza subire alcuna penalizzazione sull’assegno. Questa agevolazione, ad oggi, è stata pensata solo per i lavoratori disoccupati da lungo tempo e per coloro che hanno disabili in famiglia.
La proposta è quella di estendere il beneficio anche ai lavoratori dell’edilizia, ai macchinisti e al personale imbarcato comunemente noto come “marittimi”. Esclusi sarebbero gli infermieri e le maestre della scuola primaria.

Sui lavoratori precoci il Governo Renzi è al lavoro per individuare una formula adatta per una delle categorie più penalizzate dalla riforma pensioni Fornero. Il Governo potrebbe optare anche in questo caso sull’APE social ma in alternativa il Ministro Padòan potrebbe individuare un provvedimento apposito per questa categoria.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *