Gestione Separata INPS: Novità dall’INPS

– L’INPS invia una comunicazione ai lavoratori autonomi e ai collaboratori per la gestione separata INPS

 

Cos’è la gestione separata INPS

La gestione separata INPS è un sistema di previdenza obbligatoria italiano, gestito dall’INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale). È stato creato per garantire la copertura previdenziale a categorie di lavoratori che, per le loro specifiche caratteristiche professionali, non rientrano nelle forme di previdenza obbligatoria tradizionali (ad esempio lavoratori dipendenti e autonomi).

La gestione separata è prevalentemente utilizzata da alcune categorie di lavoratori autonomi, tra cui:

  1. Professionisti senza cassa (coloro che non hanno un’altra forma di previdenza obbligatoria);
  2. Collaboratori coordinati e continuativi (Co.Co.Co.);
  3. Lavoratori a progetto;
  4. Borsisti;
  5. E altri lavoratori che forniscono servizi in modo non subordinato.

È importante notare che il sistema di calcolo per i contributi e i benefici pensionistici nella gestione separata può essere diverso rispetto ad altri sistemi di previdenza obbligatoria. Inoltre, nel tempo, le leggi e i regolamenti specifici che governano la gestione separata possono cambiare, quindi è importante controllare le informazioni più recenti disponibili sul sito dell’INPS o consultare un esperto previdenziale per capire come funziona nel dettaglio.

 

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Come funziona la gestione separata INPS

 

La gestione separata dell’INPS prevede l’iscrizione obbligatoria di diverse categorie di lavoratori autonomi e occasionali che non rientrano nelle forme tradizionali di previdenza sociale.

Ecco come funziona:

Iscrizione: La gestione separata prevede l’iscrizione obbligatoria di determinate categorie di lavoratori. Il committente o l’ente di appartenenza è in genere responsabile dell’iscrizione del lavoratore, tuttavia, in alcuni casi, il lavoratore potrebbe doverlo fare autonomamente.

  1. Contributi: I contributi previdenziali vengono calcolati come percentuale del reddito guadagnato dal lavoratore. Questa percentuale può variare, ma solitamente è intorno al 33% per i compensi soggetti a ritenuta d’acconto. Il pagamento dei contributi è in genere a carico del committente (che trattiene la parte dovuta dal compenso erogato al lavoratore), ma in alcuni casi potrebbe essere a carico del lavoratore.
  2. Benefici previdenziali: I lavoratori iscritti alla gestione separata hanno diritto a vari tipi di beneficio previdenziale, tra cui la pensione di vecchiaia e la pensione di invalidità, in base al raggiungimento di determinati requisiti. L’ammontare di queste pensioni è calcolato in base ai contributi versati.
  3. Riscatto della laurea: I lavoratori iscritti alla gestione separata possono decidere di riscattare gli anni di studio universitario per farli contare come contributi previdenziali. Questo può permettere di raggiungere i requisiti per la pensione in modo più rapido.

È importante notare che le regole specifiche della gestione separata possono cambiare nel tempo in base alle leggi e ai regolamenti italiani. Pertanto, per informazioni più dettagliate e aggiornate, si consiglia di consultare il sito dell’INPS o di rivolgersi a un consulente previdenziale.

 

Come l’INPS calcola i contributi della gestione saparata

I contributi per la Gestione Separata INPS sono calcolati come una percentuale del reddito del lavoratore. Questa percentuale può variare a seconda delle modifiche legislative, ma al momento del mio aggiornamento più recente (settembre 2021), la percentuale è generalmente intorno al 33% per i compensi soggetti a ritenuta d’acconto.

Ecco un esempio semplificato di come si calcola il contributo:

Immagina di essere un professionista che percepisce un compenso di 1.000 euro per un lavoro. Il tuo contributo alla Gestione Separata INPS sarebbe calcolato moltiplicando quel compenso per la percentuale di contribuzione (nel nostro esempio, il 33%).

1.000 euro * 33% = 330 euro

Questo significa che, di quei 1.000 euro, 330 euro andrebbero all’INPS come contributo previdenziale. Di solito, questo importo viene trattenuto direttamente dal tuo compenso dal tuo committente.

Tuttavia, ci possono essere delle variazioni a questa percentuale in base a specifiche leggi o regolamenti, o per determinate categorie di lavoratori. Inoltre, la percentuale potrebbe essere diversa per contributi che riguardano aspetti non previdenziali, come l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro.

Per questo motivo, è importante consultare il sito dell’INPS o un consulente previdenziale per avere informazioni più accurate e aggiornate.

Novità gestione separata INPS 

– La comunicazione li esorta a fornire la data di inizio delle loro attività per garantire contributi pensionistici adeguati.

– I collaboratori ei professionisti non iscritti alla gestione separata dell’INPS riceveranno un invito all’iscrizione.

– La mancata regolarizzazione dell’iscrizione può avere conseguenze negative sul diritto alla pensione.

– La comunicazione sarà inviata a coloro che hanno effettuato contributi senza specifica richiesta di iscrizione.

– Il sistema INPS registra automaticamente la prima data di inizio dell’attività sulla base dei dati contributivi o dei versamenti F24.

– Tuttavia, queste date potrebbero non corrispondere alla data di inizio effettivo dell’attività, che influisce sui contributi pensionistici.

– È in corso l’invio di una comunicazione informativa tramite l’applicazione MyINPS e la posta elettronica, con l’invito a registrarsi.

– Se l’iscrizione non viene regolarizzata, l’INPS utilizzerà ai fini della valutazione la prima data di inizio attività comunicata.

– La comunicazione non impone nuovi obblighi contributivi ma fornisce dati amministrativi che incidono sulla copertura pensionistica.

– I lavoratori con contribuzione alla gestione separata devono essere in possesso degli obblighi di iscrizione sia per le categorie professionali parasubordinate che per quelle dei lavoratori autonomi.

– L’iscrizione ai liberi professionisti apre automaticamente il “Cassetto previdenziale per liberi professionisti”.

– Il cassetto consente ai privati di verificare il proprio stato contributivo, individuare anomalie nelle dichiarazioni dei redditi o verificare la presenza di debiti insoluti.
– Un messaggio (2298/2023) dell’INPS relativo all’obbligo di iscrizione alla “Gestione Separata” per alcune tipologie di lavoratori.

– L’obbligo di iscrizione grava sui liberi professionisti senza cassa, sui collaboratori coordinati e continuativi (contratto co.co.co.), sui lavoratori autonomi occasionali con reddito annuo superiore a 5.000 euro.

– La mancata iscrizione può comportare in futuro incongruenze nel rendiconto contributivo, anche se al momento non sono previste sanzioni per il mancato rispetto.
– È consigliabile che i lavoratori si iscrivano in modo proattivo invece di attendere l’iscrizione automatica da parte dell’INPS.

– L’articolo fornisce le istruzioni per iscriversi alla “Gestione Separata” attraverso il sito dell’INPS, anche accedendo al servizio dedicato e fornendo le informazioni richieste.

– Ignorare il bando INPS e la mancata iscrizione può incidere sul calcolo dell’anzianità contributiva ai fini pensionistici.

– Se qualcuno riceve l’avviso ma non ha mai lavorato come parasubordinato, è bene aspettare che l’INPS lo iscriva automaticamente, anche se può non accadere.

 

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