Il Portogallo era una delle mète preferite dei pensionati italiani ma le leggi in questo paese sono cambiate e anche le scelte per i pensionati italiani. In generale, i paesi dove i pensionati italiani possono pagare meno tasse che in Italia sono quelli che hanno un’aliquota fiscale più bassa sulle pensioni estere o che offrono delle agevolazioni fiscali specifiche per i pensionati.
Ecco alcuni dei paesi più popolari tra i pensionati italiani:
- Portogallo: fino al 2022, il Portogallo offriva un’aliquota fiscale del 10% sulle pensioni estere per i primi 10 anni di residenza. Tuttavia, questa agevolazione è stata revocata a partire dal 1° gennaio 2023.
- Tunisia: la Tunisia offre una riduzione dell’imponibile della pensione dell’80%.
- Cipro: Cipro tassa le pensioni estere al 5%.
- Grecia: la Grecia offre un’aliquota fiscale del 10% sulle pensioni estere per i primi 10 anni di residenza.
- Romania: la Romania applica un’aliquota fiscale del 10% sulle pensioni estere.
- Albania: l’Albania non tassa le pensioni estere.
- Slovacchia: la Slovacchia non tassa le pensioni estere.
Altri paesi da considerare:
- Spagna: la Spagna tassa le pensioni estere al 19%. Tuttavia, i pensionati che hanno compiuto 65 anni e che trasferiscono la loro residenza in Spagna possono beneficiare di una riduzione del 40% dell’imposta.
- Malta: Malta tassa le pensioni estere al 15%. Tuttavia, i pensionati che hanno compiuto 65 anni e che trasferiscono la loro residenza a Malta possono beneficiare di una riduzione dell’imposta al 10%.
- Ungheria: l’Ungheria tassa le pensioni estere al 15%. Tuttavia, i pensionati che hanno compiuto 65 anni e che trasferiscono la loro residenza in Ungheria possono beneficiare di una riduzione dell’imposta al 10%.
È importante notare che, oltre all’aliquota fiscale, è necessario considerare anche altri fattori, come il costo della vita, il clima e le opportunità culturali e di svago, quando si sceglie un paese in cui trasferirsi per la pensione.
Quante tasse pagano in Italia i pensionati:
La tassazione delle pensioni in Italia è regolata dall’articolo 50 del Testo unico delle imposte sui redditi (TUIR). In generale, le pensioni sono considerate redditi di lavoro dipendente e sono tassate in base alle aliquote progressive dell’imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF).
L’aliquota IRPEF per le pensioni varia a seconda dell’ammontare del reddito. Per il 2023, le aliquote IRPEF sono le seguenti:
- Aliquota da 0 a 15.000 euro: 23%
- Aliquota da 15.001 a 28.000 euro: 27%
- Aliquota da 28.001 a 55.000 euro: 38%
- Aliquota da 55.001 a 75.000 euro: 41%
- Aliquota da 75.001 a 125.000 euro: 43%
- Aliquota da 125.001 a 250.000 euro: 45%
- Aliquota oltre 250.000 euro: 49%
Inoltre, le pensioni sono soggette a una ritenuta alla fonte a titolo d’imposta, pari al 20%. Tuttavia, questa ritenuta può essere ridotta o azzerata in base a specifiche convenzioni internazionali contro le doppie imposizioni.
Ad esempio, se un pensionato italiano che vive in Spagna riceve una pensione italiana, la ritenuta alla fonte viene azzerata in base alla Convenzione tra Italia e Spagna contro le doppie imposizioni.
Infine, è importante notare che i pensionati che hanno trasferito la loro residenza fiscale all’estero devono continuare a dichiarare le proprie pensioni italiane al fisco italiano. Tuttavia, in alcuni casi, è possibile beneficiare di agevolazioni fiscali, come la pensione al 10% in Portogallo (fino al 2022).
Esistono altri paradisi fiscali per pensionati nel resto del mondo?
Ci sono paesi, anche lontano dall’Europa, in cui la tassazione per i pensionati non esiste. Ecco alcuni esempi:
- Panama: in Panama, le pensioni estere sono completamente esenti da tasse.
- Costa Rica: in Costa Rica, le pensioni estere sono esenti da tasse per i primi 10 anni di residenza.
- Ecuador: in Ecuador, le pensioni estere sono esenti da tasse per i primi 5 anni di residenza.
- Nicaragua: in Nicaragua, le pensioni estere sono esenti da tasse per i primi 3 anni di residenza.
- Thailandia: in Thailandia, le pensioni estere sono esenti da tasse per i primi 10 anni di residenza.
- Vietnam: in Vietnam, le pensioni estere sono esenti da tasse per i primi 5 anni di residenza.
Inoltre, ci sono altri paesi che offrono agevolazioni fiscali significative per i pensionati, come:
- Malesia: in Malesia, le pensioni estere sono tassate al 5%.
- Cambogia: in Cambogia, le pensioni estere sono tassate al 10%.
- Filippine: nelle Filippine, le pensioni estere sono tassate al 25%.
- Indonesia: in Indonesia, le pensioni estere sono tassate al 30%.
- Brasile: in Brasile, le pensioni estere sono tassate al 15%.
- Argentina: in Argentina, le pensioni estere sono tassate al 20%.
È importante notare che, anche in questi paesi, i pensionati devono continuare a dichiarare le proprie pensioni al fisco italiano. Tuttavia, in alcuni casi, è possibile beneficiare di agevolazioni fiscali, come la pensione al 10% in Portogallo (fino al 2022).
In conclusione, la scelta di un paese in cui trasferirsi per la pensione è una decisione importante che deve essere presa considerando diversi fattori, tra cui la tassazione, il costo della vita, il clima e le opportunità culturali e di svago.
Cosa dice la legge italiana sulle tasse sui pensionati che vanno a vivere all’estero
La legge italiana, in particolare l’articolo 23 del Testo unico delle imposte sui redditi (TUIR), stabilisce che i pensionati italiani che vanno a vivere all’estero sono tenuti a dichiarare le proprie pensioni al fisco italiano.
Tuttavia, in base alle convenzioni internazionali contro le doppie imposizioni, è possibile che la pensione italiana sia tassata solo nel paese di residenza del pensionato.
In particolare, le convenzioni contro le doppie imposizioni possono prevedere che:
- la pensione sia tassata solo nel paese di residenza del pensionato;
- la pensione sia tassata in entrambi i paesi, ma con un credito d’imposta per le tasse pagate nel paese di residenza;
- la pensione sia tassata solo nel paese di residenza del pensionato, ma con un’aliquota ridotta.
Per beneficiare delle agevolazioni previste dalle convenzioni contro le doppie imposizioni, il pensionato deve presentare all’INPS una dichiarazione di trasferimento di residenza all’estero.
Inoltre, il pensionato deve presentare una dichiarazione dei redditi in Italia, indicando la pensione percepita.
In base alle regole italiane, le pensioni sono considerate redditi di lavoro dipendente e sono tassate in base alle aliquote progressive dell’imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF).
L’aliquota IRPEF per le pensioni varia a seconda dell’ammontare del reddito. Per il 2023, le aliquote IRPEF sono le seguenti:
- Aliquota da 0 a 15.000 euro: 23%
- Aliquota da 15.001 a 28.000 euro: 27%
- Aliquota da 28.001 a 55.000 euro: 38%
- Aliquota da 55.001 a 75.000 euro: 41%
- Aliquota da 75.001 a 125.000 euro: 43%
- Aliquota da 125.001 a 250.000 euro: 45%
- Aliquota oltre 250.000 euro: 49%
Inoltre, le pensioni sono soggette a una ritenuta alla fonte a titolo d’imposta, pari al 20%. Tuttavia, questa ritenuta può essere ridotta o azzerata in base a specifiche convenzioni internazionali contro le doppie imposizioni.
Ad esempio, se un pensionato italiano che vive in Spagna riceve una pensione italiana, la ritenuta alla fonte viene azzerata in base alla Convenzione tra Italia e Spagna contro le doppie imposizioni.
Infine, è importante notare che i pensionati che hanno trasferito la loro residenza fiscale all’estero devono continuare a dichiarare le proprie pensioni italiane al fisco italiano. Tuttavia, in alcuni casi, è possibile beneficiare di agevolazioni fiscali, come la pensione al 10% in Portogallo (fino al 2022).
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