Novità sulla pensione anticipata per questa fine di Marzo 2016, ma anche posizioni molto diverse all’interno del Governo sulla riforma pensioni.
In particolare sono le parole sul futuro delle pensioni del viceministro Zanetti che lasciano un pochino interdetti; il viceministro ha detto che non ci saranno tagli alle pensioni, cosa che tutti dicono impossibile a livello giuridico, ma che ricordiamo che in Grecia è stata fatta, solo poche settimane fa’, proprio per far quadrare i conti di Bilancio, politica imposta dalla UE in cambio di notevoli aiuti alla economia ellenica.
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Il viceministro però, ha detto che non ci saranno neppure interventi nel breve periodo a favore delle pensioni, parlando di tutte quelle opportunità di riforme pensioni che in questi ultimi mesi sono state oggetto di dibattito politico.
Riforma Pensioni Ultime Notizie 21 Marzo: Boeri vuole uscita a 63 anni e 7 mesi con 9% di penalità:
- Interessante la proposta del Presidente INPS Boeri, proposta del tutto attuabile secondo i calcoli del massimo responsabile dell’ente previdenziale italiano, che in verità in questi ultimi mesi ha portato all’attenzione di stampa e governo una dozzina di differenti possibilità di riforma pensioni.
- La proposta di Boeri consiste – in pratica – nella possibilità di andare in pensione a 63 anni e 7 mesi di anzianità, con almeno 20 anni di contributi versati, legata ad un ricalcolo del montante del massimo contributivo che prevede una penalità massima del 10%.
Proposta Pensione Anticipata Boeri a 63 anni e 7 mesi con il 9% di penalità:
- Di sopra, potete vedere come sarebbero gli assegni pensionistici in caso un lavoratore decidesse di andare in pensione anticipatamente con questa proposta di pensione anticipata di Boeri con il 9% di penalità a 63 anni e 7 mesi.
- Un assegno pensionistico di 1.100 euro con la pensione normale a 66 anni, sarebbe invece di 1.067 euro.
- Un assegno pensionistico di 1.100 euro andando in pensione a 64 anni sarebbe di 1.000 euro.
- Sicuramente un tipo di penalità su cui molti lavoratori metterebbero la firma, solo per uscire dal mondo del lavoro qualche anno prima.
- Ricordiamo per le persone più giovani che magari leggono che andare a fare lo stesso lavoro manuale per 30, 40 anni quando si inizia a superare i 50 anni, inizia ad essere una cosa molto pesante. Più passano gli anni e più è difficile svegliarsi la mattina, più si prova fatica a spostare le merci, più la fatica fisica si fa sentire. Come abbiamo detto decine di volte, è sopratutto una questione personale, di salute fisica e mentale, ma di certo mandare a lavorare persone che hanno superato i 60 anni è un crimine moralmente inaccettabile. Che poi ci vogliano andare loro, quello è un altro discorso e liberi di farlo se vogliono e se sono in grado, resta il fatto che far lavorare una persona fino a 67 anni o 70 o fino a 75 anni rimane un abominio che questa società deve risolvere in qualche modo.
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