Pensione di InvaliditĂ  all’Estero: si può Riscuotere Solo per un Periodo Limitato

Prendere la pensione di invaliditĂ  all’estero è possibile, ma non in tutti i casi, come vedremo. Lo Stato italiano infatti fa un distinguo tra pensione di invaliditĂ  INPS ( cioè contributiva) e pensione di invaliditĂ  assistenziale, ma andiamo per gradi per scoprire se è possibile prendere la pensione di invaliditĂ  all’estero .

Il sistema previdenziale sancito dalla nostra costituzione prevede il riconoscimento da parte di un soggetto, che si trovi in una condizione di difficoltĂ  fisica, psichica o sensoriale, di un contributo statale al fine di compensare tale situazioni deficitaria.

L’invaliditĂ  civile viene considerata come un elemento che provoca un danno funzionale al soggetto producendo una limitazione totale o parziale di una determinata attivitĂ  lavorativa.

In sostanza a causa dell’infermitĂ , il lavoratore non può piĂą compiere la sua attivitĂ  secondo gli schemi ordinari.

L’invaliditĂ  è un concetto ben distinto da quello di handicap o come viene definito oggi giorno, disabilitĂ .

Nel primo caso, si fa riferimento a una realtĂ  prettamente sanitaria nella quale la menomazione incide sulla capacitĂ  di un soggetto di svolgere una serie di funzioni.

Nella disabilitĂ  invece, si determina non solo una situazione sanitaria ma anche una sociale. Quindi il soggetto non solo ha difficoltĂ  nell’ambito lavorativo ma anche nell’introdursi nel sistema della societĂ  che lo circonda. L’assistenza che viene effettuata dallo stato è quindi molto differente.

Pensione di invalidità all'estero: si può riscuotere solo per un periodo limitatoDifferenza tra pensione di invalidità civile e pensione INPS

Il contributo di invalidità INPS è un sostegno al reddito e spetta solo ai residenti in Italia.

Nel momento in cui si prende la residenza all’estero, tutti questi tipi di contributi decadono automaticamente, proprio perchè studiati per aiutare i cittadini italiani residenti in Italia.

 

Trasferirsi all’estero: quali pensioni possono essere trasferite

Nel momento in cui per ragioni personali o di lavoro si decide di trasferirsi fuori dal territorio Italiano si devono effettuare alcune considerazioni importanti riguardanti il concetto di invaliditĂ :

– l’invaliditĂ  non è considerata uguale da tutti gli stati della comunitĂ  Europea. Quindi se decidete di trasferirvi lontano dal vostro stato d’origine controllate quali sono i parametri previsti. Potrete verificare le tipologia di invaliditĂ  sul sito della ComunitĂ  Europea, nella sezione invaliditĂ  e pensioni;

Nel primo caso, per le prestazioni economiche di invaliditĂ  civile viene richiesto come presupposto base e quindi inderogabile la residenza in Italia. L’articolo 43 del codice civile stabilisce anche quelli che sono i parametri, identificando con la residenza il luogo in cui una persona ha abituale dimora.

L’articolo 70 del regolamento CE numero 883/2004 inoltre stabilisce che non è possibile esportare al di fuori del territorio nazionale le prestazioni di natura assistenziale e non contributiva.

Quindi in caso di trasferimento della residenza all’estero automaticamente si avrĂ  la perdita del’assistenza per l’invaliditĂ  civile.

Nel caso in cui non viene trasferita la residenza, ma l’individuo avente diritto di invaliditĂ  civile, si trasferisce all’estero per lavoro, la pensione di invaliditĂ  civile continuerĂ  ad essere acquisita solo su conti bancari Nazionali, questo se il trasferimento all’estero non duri piĂą di 6 mesi.

Nel caso in cui la permanenza si prolunghi per piĂą di sei mesi, viene meno la residenza.

La circolare INPS numero 20966/2013, stabilisce che trascorsi sei mesi all’estero si determina la perdita di residenza e di invaliditĂ  civile, tranne per i casi di gravi situazione sanitarie che dovranno essere documentate.

Nel caso invece dell’assegno INPS e quindi dell’assegno collegato, dato che non si riferisce a situazioni di carattere assistenziale ma contributiva, sarĂ  possibile riceverlo anche nel caso in cui avvenga un trasferimento all’estero senza perdere i contributi versati negli anni.

Pensione d’invaliditĂ  all’estero: l’unico modo per continuare prenderla, è non cambiare residenza

Dipende.

C’è un sistema del tutto legale per continuare a riscuotere il proprio assegno di invaliditĂ  (il cui importo lo ricordiamo è molto esiguo e dipende dal tipo di invaliditĂ ) anche fuori dall’Italia.

Ad esempio: se sono costretto in una sedia a rotelle ma voglio fare uno state all’estero di alcune settimane o mesi lo posso fare e posso comunque continuare a ricevere il mio assegno nel mio conto corrente bancario.

Questo può avvenire se rispetto i termini di legge, cioè se non cambio residenza e non la sposto all’estero.

Bisogna stare anche molto attenti, perchè non è che posso stare 5 mesi all’estero, tornarmene a casa 4 giorni e poi ripartire, quella potrebbe essere considerata una truffa ai danni dell Stato.

Invece se vado all’estero per una lunga vacanza o per studio o per lavoro una tantum, cioè una volta ogni tanto, non succede nulla e potrò tranquillamente incassare il mio assegno.

I posti dove vanno a vivere i pensionati italiani

Tunisia

Portogallo

Isole Canarie

Italia del Sud ed Isole italiane

Croazia

Grecia

Spagna

Albania

Germania per lavoro e pensione

Svizzera

Romania

Bulgaria

Brasile

Canada

Nuova Zelanda

Inghilterra per lavoro e pensione

Isole Canarie per lavoro

Thailandia in pensione

I migliori paesi europei per la pensione

Dove vivere con 500 euro di pensione

Conviene farsi mandare la pensione all’estero?

I migliori paesi europei dove trasferirsi a vivere in pensione o per lavoro

Come avere la pensione all’estero senza pagare le tasse

Fondatore di Economia Italia e pubblicista finanziario, ha frequentato la FacoltĂ  di Economia e Commercio presso l'UniversitĂ  di Perugia

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarĂ  pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *