A 63 anni si potrà usufruire dell’ APE – Anticipo PEnsionistico, che permetterà di andare in pensione 3 anni e 7 mesi prima, è questa una delle maggiori novità sulle pensioni.
Ma cerchiamo di capire bene cos’è APE e chi ne avrà diritto le novità di oggi sono di forte interesse per tutti perché il decreto interviene parzialmente modificando le pensioni come da Riforma Fornero.
Che cos’è APE – Anticipo PEnsionistico?
Il sistema di Anticipo PEnsionistico si chiamerà “Ape”, ( già ribattezzato Prestito Pensionistico, proprio perchè per andare in pensione bisogna prendere un prestito) e con la legge di Stabilità del 2017, si potrà permetterà a tutti i nati tra l’anno 1951 e l’anno 1953 di andare in pensione prima del previsto. Questa riforma non è ancora definitiva, ma siamo di fronte a un trapelare delle prime notizie e indiscrezioni. Tra queste indiscrezioni, possiamo trovare in particolare la possibilità di poter accedere alla pensione anticipata a 63 anni. Però, a quanto pare, non per tutti i lavoratori sarà accessibile, ma soltanto ad alcune categorie con eventuali diverse penalizzazioni a seconda della categoria e del reddito.
Prestito pensionistico APE arrivano i decreti attuativi:
Quando si potrà andare in pensione anticipata con APE: C’è da fare un Decreto Ministeriale , ma non solo, ci sono moduli da creare, fare pagine internet di INPS da cui ogni lavoratore potrà accedere con la sua password e fare un calcolo personale della propria pensione e del prestito che gli servirà, quindi stiamo parlando di cose materiali da sbrigare non facilissime, ma sembra che se tutto filerà liscio, dal 1° Maggio 2017 le domande si potranno iniziare a fare.
Interessi su prestito pensionistico: il TAN (Tasso Annuale Nominale, cioè il costo della rate senza spese) sarà del 2,75% fisso, Su questo interesse fisso però, nel caso in cui ci fossero degli ‘sbalzi di mercato’, potrà essere rivisto ogni 3 mesi ed adeguato. Secondo alcuni esperti, chi prima farà la domanda, si avvantaggerà con questi tassi di interesse, perchè poi potrebbero crescere se le domande fossero tante.
Costi del prestito: questi ancora non sono stati fissati con certezza, ma appena avremo delle notizie, ve le daremo. Per il momento possiamo dire che tra i costi ci sarà un’assicurazione sul prestito.
Requisiti per poter usufruire dell’Anticipo Pensionistico APE:
63 anni di età, 30 anni di contributi se disoccupati, o 63 anni di età e 35 anni di contributi se lavoratori attivi:
Secondo le ultime indiscrezioni, saranno questi i requisiti per poter accedere ad APE, il prestito pensionistico. Molti parlano di ‘delusione’ perchè volevano andare in pensione con 20 anni di contributi, ma potranno andarci lo stesso con la speciale ‘Ape Social’che invece è stata spostata a 30 per questioni di disponibilità finanziaria. Il tutto partirà dal 1° Maggio 2017. Per avere l’anticipo della pensione senza penalizzazione il tetto lordo dell’assegno pensionistico sarà di 1.350 euro.
- Per disoccupati: avere 63 anni di età e 30 anni di contributi versati al 1° Maggio 2017.
- Per lavoratori attivi: avere 63 anni di età e 35 anni di contributi versati al 1° Maggio 2017.
- APE Social ( di cui troverete la spiegazione al link sotto) scatta a 30 anni di contributi e 63 anni di età.
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Si è discusso a lungo nelle prime settimane del 2016 sulle pensioni anticipate e sulle flessibilità dopo il via dalle apertura del premier Renzi. La Quota 100 e la Quota 41, sono proposte date da Cesare Damiano, anche se la riforma propende verso la soluzione dei pensionamenti flessibili. L’anno scorso si è parlato a lungo anche sul prestito pensionistico. Una tesi affermata dal Ministro del Lavoro Poletti. Il prestito pensionistico è stato ribadito più volte da Poletti negli ultimi suoi interventi.
APE ANTICIPO PENSIONISTICO, a chi potrà beneficiare e sopratutto, che risultato avrà questa riforma sulle pensioni?
Vediamo quali saranno le categorie chi potranno andare in pensione anticipata a 63 anni:
1 – Disoccupati con 30 anni di contributi versati
La norma, per quanto riguarda i disoccupati, prevede una possibilità di prestito pensionistico che vuol dire che questa categoria può accedere alla propria pensione anticipata tramite un prestito che dovrà essere restituito con rate basse solo nel caso che si sarà raggiunti i requisiti per la pensione. Tutti i disoccupati che avranno raggiunto i 63 anni di età, potranno andare in pensione grazie a una detrazione dell’importo pensionistico. Queste decurtazioni saranno calcolate sul totale degli anni che effettivamente mancano alla maturazione dei requisiti. La contrazione dell’assegno dal dal 2 al 4 per cento annuo in base al reddito. Quindi, ad avvenuto rimborso grazie alle decurtazioni, il prestito pensionistico arriverà a terminare. Le decurtazioni sono completamente proporzionate.
2 – Licenziamenti collettivi (Esuberi)
I lavoratori che avranno raggiunto i 63 anni e che sono stati soggetti ad esubero, potranno andare in pensione con un assegno pensionistico con decurtazione. Questa decurtazione sull’assegno non ce l’avrà il pensionato ma sarà corrisposta all’azienda che se ne dovrà far carico ma solo per le aziende grandi che si possono permettere un intervento del genere che avrà una durata di almeno quattro anni.
3 – Esodati e lavoratori che non sono rientrati nelle ‘salvaguardia’:
Le altre categorie: almeno 36 anni di contributi versati
Oltre agli esuberi e ai disoccupati, tutti gli altri lavoratori che avranno raggiunto i 63 anni di età con reddito alto o che comunque hanno raggiunto la quota di rendita pensionistica e 36 anni di contributi, potranno andare in pensione ma con decurtazioni sull’assegno che potrebbero essere alte. L’intervento che si è intrapreso per le pensioni delle altre categorie è di soltanto un miliardo e quattrocento milioni mentre i necessari previsti, dovevano essere di almeno sei.
La pensione anticipata grazie ad un assegno anticipato delle banche
Secondo le ultime anticipazioni del premier Matteo Renzi, l’anticipo pensionistico consentirà a chi lavora di andare in pensione da uno fino a tre anni prima del termine con un assegno dall’importo ridotto che verrebbe anticipato dalle banche. In questo modo, i costi non aggraveranno sull’Inps e gli importi si potranno restituire non appena si saranno raggiunti i requisiti maturati per il pensionamento con delle rate. Questo intervento avrebbe solo un costo di qualche centinaio di milioni di euro.
Quindi, riassumendo, questa attuazione del progetto che prevede la flessibilità in uscita che il Governo pensa come prestito previdenziale, è un meccanismo che coinvolge tutto il settore bancario e quello assicurativo. Le somme anticipate al lavoratore o all’Inps saranno a carico degli istituti di credito. Non è ancora del tutto chiaro come sarà erogato il prestito dalle banche, la contabilizzazione degli interessi e che cosa succede in caso di morte del lavoratore. Una polizza assicurativa sarà probabilmente da stipulare con l’interessato.
RITA, Rendita Integrativa per la Pensione Anticipata ( Per chi ha una pensione integrativa privata):
Aggiornamento: il Governo ha deciso di inserire insieme alla APE , la RITA una sorta di APE RITA, che potrebbe sembrare un gioco di parole, ma che non lo è. La RITA è un’agevolazione per i lavoratori che hanno una pensione integrativa e che decidono di sfruttare la possibilità di andare in pensione 3 anni prima con il Prestito Pensionistico APE. Questi potranno spostare tutta la loro pensione integrativa nel fondo pensione che gli serve per prendere la pensione anticipata, in modo da dover chiedere meno prestito e quindi avere minori penalizzazioni.
La riforma delle pensioni nella prossima legge di stabilità che è stata annunciata da Matteo Renzi non è stata accolta positivamente da tutti
APE: lavoreremo fino a settant’anni?
Le ultime notizie sulle pensioni anticipate in questi ultimi giorni stanno facendo molto rumore, ma secondo le dichiarazioni di Boeri, l’Inps ha un sistema pensionistico che reggerà ancora a lungo. Ma l’allarme vero e proprio arriva dal presidente dell’Inps stesso che afferma che tutti i nati negli anni ’80 potrebbero rischiare una brutta sorpresa. L’Inps ha un sistema sicuro ma solo in un periodo medio-lungo, se le cose rimangono allo stato attuale, oltre il sessanta per cento di questi arriverà a prendere la tanta sospirata pensione.
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Ma non finisce qui, le pensioni con l’andare avanti del tempo, saranno basse anche fino al venticinque per cento in più rispetto a quelle di oggi. La Boeri, recentemente, sollecita un urgente intervento sull’uscita della flessibilità. CGIL, CISL e UIL hanno presentato da poco una proposta al governo Renzi che sarà vagliata.
Nel passato governo, era già stata fatta una promessa, che era quella del bonus degli 80 euro per le pensioni minime. La promessa riguardava anche i lavoratori dipendenti. Sul questo punto si è anche espresso il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio che ha difeso a spada tratta la Fornero dichiarando che, anche se non si sa quando arriverà questa riforma sulle pensioni, un esecutivo ce lo dobbiamo attendere.
Queste riforme sulle pensioni non sono ancora effettive se non previste per il 2017. Nel frattempo, le dichiarazioni continuano su queste riforme e continueranno anche nei prossimi giorni.
ANTICIPO PENSIONISTICO APE – Domande e Risposte:
Domande Frequenti:
- Conviene andare in pensione anticipatamente a 63 anni, usufruendo dell’APE?
- Se una persona muore prima di aver risarcito il prestito pensionistico, questo prestito dovrà essere risarcito dagli eredi?
- Quanto è l’importo della rata del prestito da pagare?
- Se ho 63 anni, sono disoccupato, ma ho sempre lavorato, posso usufruire dell’APE?
- Da quando scatta la possibilità di usufruire dell’APE?
- Anche i lavoratori autonomi possono andare in pensione anticipata, usufruendo dell’APE?
- Anche i lavoratori statali potranno andare in pensione anticipata, usufruendo dell’APE?
- Chi paga già una sua pensione personale, una di quelle pensioni integrative, deve comunque prendere un prestito per andare in pensione anticipatamente a 63 anni?
Risposte:
- Andare in pensione anticipatamente a 63 anni anzichè a 67 anni, secondo Noi – in linea generale – conviene anche se bisogna prendere un prestito. Ovviamente questo dipende non tanto da lavoro a lavoro ma da persona a persona, dalle proprie motivazioni per stare a lavorare, dalla salute che – inevitabilmente – ad una certa età inizia a ‘vacillare’, ai sensi che non sono più reattivi. L’Istat ci dice che la speranza di vita è di circa 80 anni per gli uomini e 84 per le donne. Siamo sicuri di voler passare 3 dei Nostri ultimi anni di vita a lavorare? Per cosa, per poche decine di euro in più al mese?
- Nel caso in cui il pensionato muore il prestito non dovranno pagarlo gli eredi, ma ci sarà una assicurazione sul prestito obbligatoria che penserà a questa incombenza. Purtroppo a pagare l’assicurazione obbligatoria non sarà altri che lo stesso pensionato, anche se questa avrà tassi agevolati rispetto ad una normale assicurazione sul prestito.
- L’importo della rata dipende dall’importo della Vostra pensione, quindi dipenderà dai contributi versati. I calcoli sono piuttosto complessi, ma l’importo della rata del prestito sulla pensione sarà di circa il 4% – 15% dell’assegno pensionistico, questo dipenderà da vari fattori. Ovviamente ogni singolo pensionato avrà una rata diversa a seconda dei contributi versati, il tempo che gli rimane per andare in pensione, il tipo di lavoro svolto, ecc.
- Sì, anche per i disoccupati vale la possibilità di usufruire dell’APE, a pari requisiti degli altri, però devono avere almeno 30 anni di contributi versati.
- Dal 1° Maggio 2017 si potrà andare in pensione anticipata, usufruendo di un prestito pensionistico.
- Sì: anche i lavoratori autonomi potranno usufruire della Pensione Anticipata APE, esattamente come tutti gli altri lavoratori.
- Sì: anche i lavoratori statali potranno usufruire della Pensione Anticipata APE, esattamente come tutti gli altri lavoratori.
- Chi ha una pensione integrativa privata, come già abbiamo spiegato in un altro articolo, potrà usufruire della Pensione Anticipata, in questo caso si chiamerà RITA. Per maggiori dettagli, potete andare all’articolo di approfondimento della pensione RITA, di cui il link lo trovate a metà di questo articolo.
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