Renzi ha detto che ci saranno novità per le pensioni già con la manovra di stabilità di settembre, smentendo il suo Ministro Padoan.
Renzi non ha specificato per chi ci saranno novità, se per gli esodati, per opzione donna oppure per una ipotesi più generale di prepensionamento, ma sembra che tra la maggioranza di Governo si stia delineando una ‘rottura’ proprio che riguarda le pensioni, come avevamo già pronosticato settimane fa’.
La vicenda è nota: la UE non vuole che la legge Fornero si tocchi, in quanto riuscirà – con il tempo – a dare un ‘sistemata’ ai conti dell’INPS, che stavano andando al collasso nel 2011.
Di contro ci sono situazioni paradossali come quella degli esodati o quella dei disoccupati over 55 che sono stati licenziati a causa di questa crisi economica e che non vengono nemmeno considerati dal mercato del lavoro, che in qualche modo vanno risolte.
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Il problema del consenso elettorale sulle pensioni:
Renzi non deve solo fare dei semplici conti da ragioniere, che lo porterebbero inevitabilmente a ‘bloccare’ qualsiasi riforma pensioni e lasciare tutto com’é.
Il premier italiano, deve anche considerare che il volere popolare è quello di sistemare situazioni come esodati, opzione donna e disoccupati over 55.
Se é vero che la UE non vuole che si tocchino i conti, é pur vero che degli spazi di manovra possono essere trovati per chi vuole andare in pensione anticipatamente.
Le ipotesi di prepensionamento ancora al vaglio:
- Calcolo della pensione con il sistema contributivo: in questo modo un lavoratore potrebbe andare in pensione anticipatamente non pesando sul sistema pensionistico nazionale, infatti prenderebbe SOLO quello che ha versato. In pratica la pensione sarebbe più bassa di quella che prenderebbe andando in pensione normalmente, un taglio di circa 1/3 dell’assegno pensionistico.
- Prestito pensionistico: questa ipotesi che da poco é uscita fuori come ‘idea’ prevede che chi ha ancora 2 o 3 anni prima di andare in pensione, può richiedere un assegno in prestito della propria pensione, soldi che poi dovrà restituire quando è effettivamente in pensione.
- Opzione donna: in questo caso le donne potrebbero andare in pensione sì a 57 anni, ma solo con l’assegno pensionistico calcolato con il sistema contributivo.
Il dramma degli esodati: 50.000 cittadini italiani abbandonati a se stessi.
Sono solo 50 mila disgraziati che portano una manciata di voti e sia politici di Governo che di opposizione puntano più su problematiche che ‘scuotono le coscienze’ e a cui magari non ci sarà mai soluzione, come ‘il Gender’, i ‘migranti’, delle presunte ‘invasioni’ ( ma quelle non si facevano con le armi?) , il diritto delle coppie omosessuali di sposarsi ed altri argomenti filosofici che continueranno a dividere l’Italia in guelfi e ghibellini, ma che non risolveranno i problemi reali del paese.