Finalmente il Bonus Poletti, cioé il rimborso delle pensioni é arrivato a milioni di pensionati italiani, ma alcuni ci hanno rimesso molti soldi.
Come abbiamo già spiegato più volte, nel dicembre 2011 una legge ha impedito l’aumento delle pensioni previsto con l’andamento dell’inflazione.
Questa legge è stata annullata da una sentenza della Cassazione, in quanto il blocco degli aumenti delle pensioni, era solo per assegni pensionistici al di sopra di una certa cifra.
L’allora Governo Monti insomma, fece una cosa di sinistra…
Per risparmiare soldi, bloccò l’aumento automatico delle pensioni legato all’inflazione sopra un certo livello, mentre invece le pensioni più basse sono continuate ad aumentare normalmente.
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Importi dei rimborsi pensioni o ‘Bonus Poletti’:
- Assegno da 1.500 euro, rimborso di 796,25 euro
- Assegno da 1600 euro, rimborso di 849 euro
- Assegno da 1.800 euro, rimborso di 955 euro
- Assegno da 2.800 euro, rimborso di 471 euro
Come potete notare dalle cifre, gli assegni per il rimborso, sono stati dati ‘per fasce‘.
Più alta è la fascia di reddito da pensione, più bassa è la percentuale di rimborso per mancato aumento. Si arriva ad assegni da 2.800 euro, a cui vengono dati solo il 10% del dovuto.
Purtroppo, come avevamo già detto, questo potrebbe comportare ulteriori diatribe giudiziarie da pensionati ed INPS, e , visto che ormai la Consulta si é espressa, in teoria se un pensionato di alta fascia ( per esempio un pensionato che prende 10 mila euro al mese di pensione) fa causa all’INPS perché non ha ricevuto un rimborso, potrà facilmente vincere la causa.
Si pensi solo che poco tempo fa, si é detto che i rimborsi complessivi dovuti a tutti i pensionati italiani, avrebbero potuto comportare una spesa di 20 miliardi di euro per le casse dello Stato.
Una ‘botta’ che difficilmente il Nostro disastrato bilancio potrebbe ammortizzare.
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