Conviene prendere la pensione all’estero? Vantaggi e svantaggi

Conviene prendere la pensione all’estero? Una delle scelte più convenienti che può fare un pensionato, é quella di riscuotere  la pensione all’estero.
Non stiamo parlando di andare a fare una bella vacanza all’estero e farsi versare lì la propria pensione, ma stiamo parlando della possibilità che esiste, una volta andati in pensione, di andarsene dall’Italia, scegliere uno dei posti che più ci piacciono e lì farsi mandare la propria pensione.
Ci sono stati anche in Europa in cui vivere costa un quarto che in Italia.
Con 1.000 euro al mese quindi, potremmo vivere come se ne prendessimo 4.000; e stiamo parlando di stati europei.

Conviene prendere la pensione all’estero?

Se invece ci spostiamo ancora di più, andiamo ad esempio in India ( stato dove si parla anche inglese) oppure in uno Stato del Sud America o dei Caraibi, allora saremmo ancora più avvantaggiati.
Recentemente è scoppiata una polemica, che ogni tanto ritorna: anche gli stranieri extracomunitari possono farsi mandare la pensione all’estero?

Certo, tutti i pensionati che prendono la pensione dell’INPS possono farsi mandare la pensione all’estero.

Conviene prendere la pensione all'estero? Vantaggi e svantaggi
Requisiti per la Pensione Sociale

 

Conviene prendere la pensione all’estero?

Questo quindi include non solo quelli che hanno effettivamente versato dei contributi, ma anche le pensioni sociali.
Un cittadino straniero che abbia vissuto in Italia per almeno 10 anni e che rientri nei parametri, potrà avere la propria pensione sociale, espatriare e vedersela versare nel proprio paese d’origine.
Secondo quanto riportato da alcune testate giornalistiche, l’INPS non avrebbe poi gli strumenti necessari per fare i controlli e quindi sarebbe costretta a continuare a versare la pensione.

In Italia, sarebbero oltre 5 mila i pensionati stranieri che prendono la pensione sociale, per un totale di oltre 300 milioni di euro.
La pensione sociale, é uno strumento usato per aiutare le persione più anziane ed in difficoltà economica.

Se é vero che è giusto dare la pensione sociale a tutti, é giusto darla a chi poi va all’estero a spenderla?
In effetti, qui sorgono delle domande più che altro di giustizia sociale.
I 300 milioni di euro, anche se sembrano tantissimi sono in effetti pochi, se rapportati ad un bilancio dello Stato , si pensi solo agli sprechi della Pubblica Amministrazioni o al salvataggio di alcune banche che hanno avuto bisogno di cifre estremamente più grandi, oppure alla pensione da oltre 600 mila euro all’anno di un ex-dipendente del Comune di Perugia…

Conviene prendere la pensione all’estero?

Il vero problema, secondo Noi, sta negli strumenti a disposizione dell’INPS.
Per come la vediamo Noi, se una persona ormai abita stabilmente all’estero, é giusto che la pensione sociale la prenda, ma che la prenda dal suo paese d’origine, non dall’Italia, ma l’INPS dovrebbe essere in grado di fare dei controlli, oppure essere in grado di dire: Ok: sono 2 mesi che sei tornato nel tuo paese, ora ti arrangi, fatti dare la pensione dal Tuo paese. Questo non vuol essere un discorso discriminante, ma solo un discorso economico. Se tu hai 65 anni, anche se non hai mai versato contributi, in questo tempo hai comunque contribuito a far girare l’economia, comprando, vendendo, magari anche lavorando in nero. Purtroppo in tempo di crisi, non possiamo lasciare l’INPS indifesa da chi vuole solo mungerla.
Voi cosa ne pensate?

Dove vivere dopo la pensione

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Fondatore di Economia Italia e pubblicista finanziario, ha frequentato la Facoltà di Economia e Commercio presso l'Università di Perugia

4 commenti

  1. Del tutto corretto. Non potendo, poi, controllare che il percipiente, non lavori in patria e quindi gli venga meno il diritto di sostegno, occorre decidersi a mettere dei paletti. 300 milioni saranno pure poca cosa, ma apriamo un fondo x la disoccupazione giovanile.

  2. Le pensioni sociali e tutti gli assegni pensionistici che non sono frutto di contributi, non possono essere esportati. Ovvero pagati all’estero. E’ gia’ cosi’. I controlli ci sono come mostrano le recenti notizie.

    Le pensioni pagate all’estero sono quelle frutto di contributi, le quali in virtu’ delle Convenzioni per evitare la doppia imposizione, sono pagate dall’Italia al lordo delle trattenute ai residenti all’estero e poi tassate nel paese di residenza.

    La cosa e’ reciproca. pertanto un pensionato estero che viene a prendere la residenza in Italia, riceve dal suo paese la pensione lorda e viene tassato in Italia.

  3. secondo me esiste una grande discriminazione:
    1) se la convenzione tra Italia e il mio Paese di residenza non esiste, perché l’ Italia non mi versa la pensione qui dove risiedo da 50 anni? Vogliono continuare a trattenermi le tasse in Italia? E va bene, ma comincino a pagare la pensione sulla mia banca estera e a non obbligarmi a tenere aperto un conto in Italia dove non risiedo.
    2) mi hanno tolto la possibilità della detrazione fiscale per la moglie a carico: ennesima discriminazione costruita su cavilli inimmaginabili. Anche in questo c’ entra la convenzione che non esiste con un Paese così lontano dall’ Europa!

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