RITA Rendita Integrativa per la Pensione Anticipata: cos’è, come funziona

Arrivano le novità pensioni Giugno 2016 e si inizia con RITA, la Rendita Integrativa per la Pensione Anticipata, uno delle scappatoie alla Legge Fornero per andare in pensione in anticipo che il Governo Renzi e Gentiloni sono riusciti a trovare negli anni che hanno governato, vediamo come funziona e di cosa si tratta esattamente.
RITA è la soluzione per i lavoratori che vogliono andare in pensione anticipata grazie all’APE (Anticipo PEnsionistico) e che hanno maturato, oltre i normali contributi anche una pensione integrativa.

Cos’é RITA, Rendita Integrativa per la Pensione Anticipata:

Questo è un sistema che sarà in vigore dopo la legge di stabilità 2017 e che è stato studiato per poter aiutare quelle persone che vogliono sfruttare l’APE, cioé l’Anticipo PEnsionistico, senza dover subire troppe penalizzazioni previste, lavoratori che hanno versato per anni oltre ai normali contributi anche una pensione integrativa, ma cerchiamo di capire meglio:

RITA Rendita Integrativa per la Pensione Anticipata: cos'è, come funziona

Chi potrà usufruire di RITA, Rendita Integrativa per la Pensione Anticipata:

Per il momento, si parla solo ed esclusivamente di quei lavoratori che hanno raggiunto i 63 anni di età e gli esodati che sono nati tra il 1951 ed il 1953,

Che abbiano fatto domanda per l’APE e che siano rientrati in questa possibilità di pensione anticipata.

Che inoltre abbiamo una pensione integrativa privata.

Come funziona RITA, la Rendita Integrativa per la Pensione Anticipata:

APE è un vero e proprio prestito sulla pensione che elargiscono banche o assicurazioni; nel momento in cui il lavoratore ha versato già una pensione integrativa, questa potrà essere trasferita nel fondo pensione integrativo da dove si richiede il prestito APE, in modo da non gravare su terzi che prestano soldi, quindi di non avere troppe penalizzazioni anche in fatto di interessi passivi.
I soldi della pensione privata che si sarebbero dovuti iniziare a prendere DOPO i 67 anni e DOPO essere andati normalmente in pensione, si inizieranno a prendere una volta che si ha accesso all’APE e si sarà andati in pensione anticipata.
Come abbiamo detto più volte, nel momento in cui si prenderà la APE, l’assegno pensionistico sarà inferiore a quello normale, in quanto ci saranno delle penalizzazioni.
Questa differenza di trattamento, sarà alleviata da RITA, che servirà proprio a colmare questo gap di soldi tra pensione reale e pensione che si sarebbe dovuta prendere piena a 67 anni.

Conclusioni: con APE e RITAPrestito Pensionistico e Rendita Integrativa per la Pensione Anticipata, il Governo non regala niente a nessuno:

Attenzione: tutta questa operazione di riforma pensioni che sta facendo il Governo, non implica una spesa da parte del Governo; andando in pensione a 63 anni si prenderanno soldi non dall’INPS ma da enti che li prestano, quindi fino a 67 anni, comunque i costi non graveranno nelle casse del Governo.
A livello politico quindi, stiamo ancora molto sul piano ‘propaganda’, come si usa di solito quando si tratta di parlare di pensioni.
Non bisogna dimenticare che tutte questa importanti novità sulle pensioni, saranno valide solo DOPO l’approvazione in sede di bilancio della legge di Stabilità, quindi dovranno passare più di un esame, esame che sicuramente avrà esito positivo, proprio perchè tutta questa operazione – lasciatecela chiamare così – “APE RITA” ( che sembra più che altro una presa in giro) non ha costi sulle casse dello Stato.
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Fondatore di Economia Italia e pubblicista finanziario, ha frequentato la Facoltà di Economia e Commercio presso l'Università di Perugia

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