Disoccupazione NASPI 2023: come prendere l’indennità di disoccupazione

Come prendere l’indennità di disoccupazione NASPI 2023, chi ha diritto a prenderla.

I lavoratori italiani che sono stati licenziati devono affidarsi al sostegno al reddito uno di questi è la NASPI INPS 2023 che si inerisce nel quadro della riforma degli ammortizzatori sociali legati al Jobs Act. La NASPI costituisce il sussidio di disoccupazione universale che ha preso il posto dell’assegno unico introdotto dalla Riforma Fornero.
Spesso si sente parlare di Disoccupazione NASPI, ma non è semplice capire al meglio di cosa stiamo parlando. Infatti molte volte si rischia di fare una vera e propria confusione sull’argomento, anche perché ogni anno vengono apportate delle modifiche che possono far accettare o rifiutare la domanda.

Cos’è la disoccupazione NASPI

Dunque bisogna capire prima che cosa sia la disoccupazione NASPI 2023 e come poter prendere l’indennità di disoccupazione. Questo tipo di convenzione economica è stato attuato dal 2015 e serve per aiutare i lavoratori dipendenti che hanno perso la loro occupazione in maniera involontaria.Ci sono dunque dei requisiti fondamentali da poter rispettare per fare domanda.

Disoccupazione NASPI 2023, a chi spetta?

Ovviamente la Naspi 2023 non è destinata a tutti i lavoratori. Ci sono diverse categorie che devono essere escluse da questo trattamento: ad esempio i lavoratori della Pubblica Amministrazione possono richiedere il sussidio, ma solo se hanno un contratto a tempo determinato.
Dunque, per tutti quelli che presentano un contratto senza scadenza, non ci sarà possibilità di ottenere la Naspi.
La disoccupazione potrebbe essere anche richiesta dagli apprendisti e dai soci lavoratori di cooperative che hanno un lavoro subordinato.
Lunga la lista invece, di chi non può accedere a questo contributo: i braccianti agricoli con qualsiasi tipo di contratto, oppure i lavoratori extracomunitari che presentano un permesso per un lavoro di tipo stagionale. Non dobbiamo dimenticare che possono far richiesta non solo i dipendenti che hanno perso il proprio incarico per cause non volontarie, ma anche chi ha presentato dimissioni per giusta causa o per un’eventuale rescissione del contratto in modo consensuale. Dunque, se avete abbandonato il vostro lavoro per dei motivi validi e ovviamente riconosciuti, potrete accedere alla richiesta di disoccupazione e trarne tutti i benefici che questo sussidio dà ai lavoratori.

Disoccupazione NASPI 2018: come prendere l'indennità di disoccupazione

Disoccupazione NASPI 2023, i requisiti per fare domanda

Per poter accedere al sussidio per l’indennità di disoccupazione non basta solamente far parte di una determinata categoria. Infatti ci sono diversi requisiti da dover rispettare, in particolar modo due di essi sono fondamentali: stiamo parlando di quello contributivo e di quello lavorativo.
Per quanto riguarda il requisito di contribuzione, il lavoratore deve cercare di aver pagato i contributi per almeno tredici settimane durante i quattro anni precedenti prima dell’inizio della disoccupazione.
In parole povere, un lavoratore che fa richiesta dell’indennità deve aver versato (ovviamente parliamo dell’azienda), almeno tredici settimane di contributi. Il tutto viene calcolato a partire dai quattro anni precedenti: in questo caso, chi vuole fare la domanda deve aver versato i contributi di almeno tredici settimane nel periodo di anni dal 2013 al 2017. Ci sono, inoltre, dei tipi di contributo da escludere: non sono dunque calcolate le giornate passate in cassa integrazione straordinaria e ordinaria o per permessi di aspettativa. In quel caso, dunque, i contribuiti verranno eliminati dal conteggio: non bisogna dimenticare che anche alcuni tipi di contributi versati in malattia o infortunio sul lavoro possono essere esclusi dal conteggio finale.

Inoltre, bisogna comunque aver maturato anche dei contributi che lo stesso Ente di previdenza sociale denomina Requisiti Lavorativi. Per accedere alla domanda di Disoccupazione NASPI 2023 bisogna aver lavorato almeno trenta giornate nei dodici mesi che precedono la richiesta. Dunque se nel 2017 il lavoratore non ha lavorato almeno per trenta giorni, non può assolutamente fare la richiesta del sussidio. Come il requisito contributivo, ci sono delle esclusioni anche in questo caso. Anche per il requisito lavorativo, bisogna escludere periodi di cassa integrazione o di malattia (in questo caso come già detto ci possono essere limitazioni più o meno restrittive). In questo caso, il conteggio verrà effettuato in modo diverso dai dodici mesi e di potrebbe essere anche un ampliamento. Per la sola categoria dei braccianti agricoli si fa riferimento agli archivi INPS: nel caso non fossero aggiornati si prenderà ad esempio la busta paga del lavoratore.

Disoccupazione NASPI 2023: come prendere l’indennità di disoccupazione

Dopo aver visionato tutti i requisiti necessari, bisogna capire come poter fare la domanda. La guida messa a disposizione dall’ INPS permette di poter fare questo tipo di richiesta in tre modi:

  • – sul web, previa registrazione al portale online. In questo modo ogni singolo cittadino può fare la propria richiesta in automatico;
  • – tramite call center, in modo tale da essere aiutati dagli stessi operatori;
  • – tramite ente di Patronato, che si occuperà di gestire la vostra richiesta.

Domanda di disoccupazione:

Per quanto riguarda la scadenza, non esiste una data precisa per poter presentare la domanda. In genere bisogna fare richiesta di disoccupazione entro 68 giorni dalla cessazione dell’ultimo rapporto di lavoro. In questo caso però ci sono delle specifiche da rispettare. Infatti, nel caso ci siano delle situazioni di malattia o maternità (o di altri casi specifici che impediscono al lavoratore di portare avanti i propri obblighi), il periodo di sessantotto giorni viene sospeso fino alla durata di tale situazione. Sarà dunque fondamentale specificare la propria posizione, soprattutto se ci si rivolge ad un ente incaricato di questo.

Durata e importo totale della contribuzione

Ovviamente il sussidio di disoccupazione ha una durata che varia in base al lavoratore: infatti può durare dai 18 ai 24 mesi e varia ovviamente dai tipi di requisito che ha raggiunto il soggetto richiedente. Per capire meglio, la durata varia in base alle settimane di contribuzione: se negli ultimi quattro anni il lavoratore ha maturato trenta settimane lavorative, la durata sarà di quindici settimane. Lo stesso ente infatti prevede che questo sussidio vada a coprire la metà delle settimane che sono state contribuite. Per capire fino in fondo la disoccupazione Naspi , bisogna anche capire come avviene il calcolo dell’importo mensile.

In base ai criteri, si calcola il totale delle retribuzioni imponibili per il numero di settimane di contribuzione. Il risultato viene poi moltiplicato per il quoziente 4.33. Ci sono ovviamente dei limiti a livello retributivo, con diversi casi da analizzare.

Importo della disoccupazione:

Prima di andare nello specifico bisogna dire che l’importo mensile non potrà superare i 1300 euro.
Ci sono però due casi da analizzare: il primo riguarda se la retribuzione mensile sia inferiore a 1195 euro. Nel caso il lavoratore abbia percepito tale stipendio nel suo ultimo incarico, la NASPI sarà del 75%.
Dunque se il vostro stipendio è stato di 1000 euro, il contributo che vi verrà versato sarà di 750 euro. Nel caso la retribuzione superasse il limite di 1195 euro, verrà aggiunto un importo. Questo verrà calcolato dalla differenza dello stipendio mensile e quello stabilito dalla NASPI, che verrà deciso dal 25%. In parole povere se avete avuto uno stipendio di 1500 euro, il vostro sussidio non sarà di 1125 euro. Verrà aggiunto il 25% di 375 (differenza tra mensilità e sussidio), ovvero circa 94 euro. Il vostro sussidio NASPI di disoccupazione sarà dunque di circa 1200 euro.

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Fondatore di Economia Italia e pubblicista finanziario, ha frequentato la Facoltà di Economia e Commercio presso l'Università di Perugia

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