Riforma Pensioni 2020: ipotesi più probabili, concrete ed attuabili

Una riforma delle pensioni, è tanto più indispensabile quanto più passa il tempo. In questo articolo, troverete le ipotesi che via via sono sembrate quelle più fattibili in questi ultimi mesi.
Sono le ultime ipotesi di riforma pensione, non sono delle vere riforme di tutta la Legge Fornero, ma solo alcuni ‘aggiustamenti’ per facilitare la vita a lavoratori e pensionati italiani, alcune già sono state attuate ( almeno in parte) come Opzione Donna dalla Legge di stabilità 2017, altre sono comunque sotto l’attenzione dei vari esperti del Governo.
Se è vero che non ci sono i soldi, è pur vero che i cittadini italiani hanno bisogno che questa situazione delle pensioni si sblocchi al più presto.
Ci sono varie ipotesi allo studio da parte del Governo, ipotesi di cui Noi di Pensioni Economia Italia abbiamo parlato più volte.
Stavolta vogliamo fare una specie di riassunto, in modo da mostrarle tutte quante, per farvi vedere la differenza che intercorre tra un’ipotesi di riforma ed un’altra.

Riforma Pensioni 2017, le ipotesi più probabili ed attuabili
Esempio di calcolo pensione

Riforma delle Pensioni, le ipotesi più probabili:

Staffetta generazionale – patto generazionale

  • Si tratta di un’opzione che piace molto al Ministro per il Lavoro Poletti. In pratica sarebbe l’opportunità di avere un prepensionamento per poter far entrare nei posti di lavoro che si sono liberati, dei giovani che ora sono disoccupati. E’ comunque un’idea bella sì, ma molto campata in aria, che finora a noi ci sembra piuttosto futile.

Prepensionamento con metodo contributivo:

  • Chi vuole andare in pensione prima dei 66 anni ( ora, poi dopo l’età pensionabile sarà per tutti 67 anni) potrà tranquillamente farlo, ma la pensione si calcolerà esclusivamente dai contributi versati durante il periodo lavorativo. Questa è  una di quelle soluzione praticabili, in quanto non farebbero tirare fuori soldi allo Stato.

Pensione in anticipo ma con penalizzazione.

  • Questo metodo riuscirebbe a mandare in pensione un lavoratore che abbia almeno 62 anni e 35 anni di contributi versati, ma il calcolo della pensione avrebbe delle penalizzazioni. Un metodo più fattibile di altri, ma che a Noi non piace perché non semplifica il calcolo della pensione.

Quota 100 la proposta Damiano:

  • Questa proposta di legge è fatta bene, ma non piace a parte della maggioranza perché non ci sarebbero le indispensabili coperture finanziarie. Quota 100 consiste nel conteggio degli anni tra l’età del lavoratore più gli anni di contributi versati, per esempio 65 anni di età + 35 anni di contributi versati permetterebbero di andare in pensione anticipatamente. I difetti di questa proposta però, sono che in pochi potrebbero usufruirne. Per questo nelle ultime settimane si è parlato di Quota 97 o addirittura Quota 96, ma a questo punto, per forza di calcoli di bilancio chi dovesse andare in pensione anticipata con un Quota 96 dovrebbe andare incontro a pensanti penalizzazioni…

Riforma Pensioni Opzione Donna:

  • Ora si può andare in pensione a 57 anni di età e 35 anni di contributi, ma con una notevole decurtazione dell’assegno pensionistico. Questo è un istituto sperimentale dell’INPS che, dopo un periodo di prova sarà preso in considerazione per una definitiva riforma delle pensioni.

Quota 41

  • Significa poter andare in pensione appena si è versato 41 anni di contributi, indipendentemente dall’età del lavoratore. Una ipotesi riforma pensione difficile da attuare ma comunque al vaglio.

Pensione anticipata part time

  • Un altro metodo studiato dal Governo Renzi per andare in pensione prima

APE Anticipo PEnsionistico:

  • Una piccola riforma della legge Fornero, che permetterebbe di andare in pensione anticipatamente 3 anni prima con delle penalizzazioni, e un prestito che andrebbe erogato da enti come assicurazioni o banche, prestito pensionistico che poi sarà dato indietro nel momento in cui arriva l’ora della pensione vera e propria.

Aumento di 80 euro per pensioni minime:

  • Altro impegno che si è preso di prima persona Renzi, il quale sembra giocarsi in questa metà 2017 l’ultima credibilità che gli rimane su argomenti molto spinosi. Dare 80 euro alle pensioni minime è giusto, ma sarà veramente attuabile?
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